La sconfitta era prevedibile e le sue proporzioni non hanno sorpreso nessuno nello staff del Pd, ma non è stata meno sconvolgente. Quindi il segretario del partito Enrico Letta ha preferito passare la notte invece di reagire con calore alla netta vittoria della coalizione di destra alle elezioni legislative italiane di domenica 25 settembre, terminate lunedì mattina, ha detto ai giornalisti.
Con il 19% dei voti per il PD (e un totale del 26% per la coalizione che è riuscita a formare), la sinistra era a 18 punti dal grappolo di destra, dominato dai Fratelli d’Italia (post- fascista). . Sta perdendo anche molte delle sue storiche fortezze, soprattutto in Toscana dove il suo predominio è generalmente incontrastato. “In Italia si conferma il trend visto in Svezia due settimane fa. Oggi è un giorno triste per l’Italia e per l’Europa, ci aspettano giorni difficili”Esordisce sul serio, prima di continuare a denigrare l’approccio del Movimento 5 Stelle, che ha causato la crisi di governo di luglio, e i centristi che volevano farcela da soli.
In seguito ha promesso di consegnare il suo partito a un governo di estrema destra “Periodo di resistenza”soprattutto sulle questioni europee (“L’Italia deve essere al centro dell’Europa nei suoi valori”), prima di annunciare la prossima sessione del Congresso, nella quale non si sarebbe più presentato.
Dinamica delle alleanze
Come sempre dal 2008, i risultati delle elezioni dell’assemblea saranno pericolosi per la dirigenza del PT. Enrico Letta è l’unica vittima di queste elezioni? Certo, al momento tutti gli occhi sono puntati sulla Lega (l’estrema destra), che ha subito uno storico tasso di flessione, con meno del 9% dei voti (il partito ha raggiunto il 34% dei voti nel 2018). Ma con la formazione di Matteo Salvini parte di una coalizione di successo, la spiegazione sembra essere stata rimandata ai vertici.
Nel marzo 2021, a seguito della costituzione del governo Draghi, il ritorno di Enrico Letta alla presidenza doveva preparare le elezioni legislative della primavera 2023. La crisi di luglio. Draghi non gli ha dato tempo, mettendo in pericolo il governo.
Attraverso la logica impossibile dell’attuale legge elettorale, che favorisce la dinamica delle coalizioni (la Lega avrebbe lo stesso numero di eletti o quasi la metà dell’elettorato del PT), Enrico Letta sapeva di non avere scelta. Si dovrebbero cercare alleanze. Prima con il Movimento 5 Stelle (M5S, Antisistema) dell’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è progressivamente avvicinato al PD, a partire dal 2019. “C’è stato un compromesso, ma a un certo punto l’odio personale di Conte per Draghi era troppo forte e non ha saputo resistere alla tentazione di rovesciare il governo. Da lì in poi, la strada dell’alleanza tra noi e i “5 stelle” non ha potuto Continua.Un funzionario nazionale del PD conosceva l’imminenza della sconfitta poche ore prima del voto.
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