Dino Baggio ha rivelato alla stampa le pratiche di doping nel calcio italiano negli anni ’80 e ’90, in seguito alla morte nelle ultime settimane di Sinisa Mihajlovic e Gianluca Villi, due ex giocatori di lunga data della Serie A.
Il 51enne italiano, nessuna parentela con il leggendario Roberto Baggio, ha giocato in Italia per la maggior parte della sua carriera. Il centrocampista ha trascorso del tempo al Blackburn in Inghilterra, ma è stato legato soprattutto al Parma (1994-2000) e alla Juventus (1992-1994). 60 volte internazionale, Dino Baggio ha riposto la sua fiducia nella catena TV7 : “Dobbiamo tornare a quello che abbiamo preso e fare una piccola ricerca sulle cose prese in questi tempi. Non so se sia questa la causa (due ex giocatori morti, ndr), ma c’è sempre il doping.
“Nei miei anni c’era troppo doping” Rivela Baggio
Secondo Dino Paggio, il doping è stato ampiamente democratizzato nel campionato italiano, dove molti giocatori francesi, non ultimi (Zinedine Zidane, Didier Deschamps, Thierry Henry, Christophe Ducari, ecc.), erano negli stessi anni come centrocampisti. : «Non prendiamo mai cose diverse, perché c’è una percentuale che devi rispettare. Ma col tempo bisogna vedere se certe sostanze vanno bene o no, se le sostanze si possono togliere o possono rimanere nell’organismo. paura, succede a tanti giocatori, nei miei anni c’era troppo doping” Dino Baggio per finire.
Il calcio italiano negli anni ’90 è stato associato a casi di doping in passato, in particolare nei club della Juventus e della Birmania, dove Dino Baggio si è affiancato durante la sua carriera tra il 1992 e il 2000. Juve dal 1992 al 1996. L’ex attaccante è morto di cancro nel gennaio 2023. Da parte sua, anche il serbo Sinisa Mihajlovic, che ha giocato in Italia con Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, è morto di cancro nel dicembre 2023.
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