L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha annunciato che un terremoto di magnitudo 4,4 è stato registrato alle 20:10 ora locale (18:10 GMT), ad una profondità di 2,5 chilometri. È stato preceduto pochi minuti fa da un terremoto di magnitudo 3,5, seguito da decine di scosse di assestamento.
Crepe e caduta del cornicione
Lo hanno riferito sui social i vigili del fuoco nell’area di attività dei Campi Flegreen, dove risiedono mezzo milione di persone.
Martedì le scuole rimarranno chiuse a Pozzuoli, ha annunciato su Facebook il sindaco della città, Luigi Manzoni, dove sono stati aperti centri di accoglienza e sono state montate tende in un parcheggio e in una piazza fronte mare per accogliere i residenti in preda al panico.
L’Ingv non esclude ulteriori scosse nella notte.
Ritorno dell’attività vulcanica
Il vulcano, che si estende su una circonferenza di 15 x 12 km, presenta una tipica depressione a fondo piatto lasciata dopo un’eruzione. È la più grande caldera attiva (“calderone” in spagnolo) d’Europa, e si trova al confine dei comuni costieri di Napoli e Pozzuoli.
Sugli champagne verdi, non vi è alcuna esplosione di 40.000 persone che influenzi il clima del piano, compresi fiumi e scienziati nell’area in cui si svolge la sua attività, a causa delle emissioni di gas del magma e della pressione della fonte sull’acqua superficie della terra.
“Dobbiamo convivere sempre con la paura”, ha detto un residente di Pozzuoli all’emittente pubblica Renews. “Per quanto tempo gli edifici riusciranno a resistere a tutti questi shock, questo è ciò che ci chiediamo, perché non sono progettati per assorbire molto”.
Il vulcanologo Mauro De Vito ha stimato su Canale 21 che “il suolo continua a salire al ritmo di due centimetri al mese, un ritmo più elevato rispetto allo scorso anno, e sembra che purtroppo dovrà continuare”.
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