Un sondaggio rivela le città italiane dove le persone spendono di più e meno per generi alimentari e servizi. Parrucchiere, frutta e verdura o cappuccino, quanto costa in Italia?
La vita è più cara al nord Italia che al sud, il che non sorprende. La vita è più cara a Milano, la capitale economica della penisola. Ma quanto? Un censimento Codacon (Associazione per la tutela dei consumatori) Da agosto l’Istituto statistico italiano (Istat) collega a La Botte le principali spese del quotidiano in 17 città in relazione all’aumento dei vari prodotti quotati e all’inflazione del +7,9% a luglio.
In termini di spesa alimentare, riempire un normale carrello della spesa con prodotti che vanno dall’ortofrutta al pesce costa a Milano circa 116 euro, il 17,7% in più rispetto alla media nazionale e il 54% in più rispetto a Napoli. Città in Italia. Nel capoluogo campano lo stesso carrello costa 75 euro. Il divario tra le due città si allarga: in una precedente indagine condotta dal Codacons nel gennaio 2022, la differenza di prezzo tra i carrelli della spesa nella città più cara ed economica d’Italia era del 47%.
Dopo Milano, arriviamo ad Aosta con una media di 110 euro, poi Genova e Trieste (107 euro).
Tra le città più economiche, oltre a Napoli, spiccano Palermo (Sicilia) e Pescara (Abruzzo).
In termini di servizi, andare dal dentista, tintoria o parrucchiere (tra gli altri), Milano è la terza città più cara d’Italia con 435 euro. Al momento è Aosta nel nord-ovest del Paese, che si traduce in un costo medio di 458 euro, ovvero il 29,7% in più rispetto alla media nazionale, seguita da Trieste (421 euro).
Anche in questo caso Napoli è la città più economica con servizi che secondo Codecans costano in media 241 euro, seguita da Palermo (270 euro) e Pescara (279 euro).
Cappuccino, parrucchiere… alcune spese curiose in tutta Italia
“Il costo della vita è molto diversificato nella regione, con le città del sud in media più economiche rispetto al nord Italia”Lo spiega nel comunicato dell’associazione Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
Secondo i dati raccolti dall’associazione, tagliarsi i capelli costa in media 14 euro a Catanzaro (Calabria), contro i 26 euro di Trieste, mentre un taglio alle donne costa in media 11,8 euro a Napoli. Circa 27 euro a Parigi. Un cappuccino al bar è più vantaggioso a Roma, che costa in media 1,18 euro che a Trento (1,68 euro). Per lavare e stirare un abito in tintoria, i torinesi spendono il 25% in meno rispetto alla media nazionale, una media di 8,43 euro.
Attenzione, le acciughe sono molto “salate” a Roma (9,71 euro al kg) e il salmone è vietato a Milano (quasi 30 euro al kg), più caro di altre città a La Botte.
Dove è l’inflazione più alta in Italia?
L’inflazione non è la stessa ovunque in Italia (come altrove). Secondo gli ultimi dati Istat, le città italiane con i maggiori incrementi annui dei prezzi (+9,9%, +9,8% e +9% rispettivamente) a luglio contro la media nazionale del 7,9% sono Catania, Palermo e Messina.
Inflazione: Preoccuparsi di cadere
I ritorni delle vacanze si preannunciano amari per i portafogli dei consumatori. Secondo il Codacons, le famiglie italiane dovrebbero aspettarsi di pagare ulteriori 711 euro (su base annua) a settembre e novembre. I soli costi alimentari degli italiani aumenteranno del 10% su base annua, per non parlare dell’aumento dei prezzi della benzina e dell’energia.
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