Secondo un nuovo rapporto dell’OCSE, sono necessarie riforme fiscali e di bilancio in un paese in cui il debito pubblico rappresenta il 140% del PIL.
Stringere la cinghia è una delle misure chiave per mantenere la crescita a lungo termine in Italia, ha affermato l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nel suo Sondaggio economico sull’Italia, che monitora attentamente le prospettive del Paese.
Il rapporto riconosce che l’economia italiana ha superato con successo le recenti crisi. Per garantire una crescita forte e sostenibile nel lungo termine, l’OCSE Italia raccomanda riforme al sistema pensionistico e sostegno ai giovani e all’occupazione giovanile, piuttosto che attaccare la tassazione, la proprietà e i consumi. Le donne, tra gli altri.
Economia Italiana – Le sfide
Come riportato in precedenza da L'Observatoire de l'Europe Business, la terza economia europea si trova ad affrontare una serie di sfide, tra cui il basso tasso di occupazione e la precarietà delle finanze pubbliche.
Dopo la pandemia di Covid-19, il Paese ha ottenuto buoni risultati, grazie a un significativo sostegno fiscale, consentendo al PIL di tornare ai livelli pre-pandemia a metà del 2021 e alla disoccupazione di raggiungere livelli storicamente bassi.
Tuttavia, il sostegno di bilancio non può sostenere la crescita indefinitamente.
Nelle sue ultime previsioni, la Banca d’Italia stima che il prodotto interno lordo (PIL) scenderà allo 0,6% nel 2024, rispetto allo 0,7% del 2023.
Si prevede una crescita del PIL leggermente più elevata, pari allo 0,7% nel 2024 e all’1,2% nel 2025.
Si prevede che uno dei principali motori di questa crescita sarà la domanda interna, principalmente i consumi privati. Secondo l’OCSE il tasso di inflazione potrebbe sostenere questa tendenza. Si prevede che l’inflazione complessiva (compresi i prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia) diminuirà significativamente, passando dal 5,9% nel 2023 al 2,6% e al 2,3% rispettivamente nel 2024 e nel 2025.
Secondo il rapporto dell’OCSE, gli investimenti pubblici hanno mostrato segnali di ripresa e dovrebbero sostenere l’economia nei prossimi anni.
Tuttavia, la crescita a lungo termine potrebbe essere ostacolata dai costi crescenti dell’elevato debito pubblico del paese, che ammonta al 140% del PIL, il terzo più alto nei paesi OCSE.
Senza modificare la tendenza, si prevede che i costi legati all’invecchiamento e la spesa pubblica per il servizio del debito in percentuale del PIL aumenteranno di circa il 4,5% tra il 2023 e il 2040. Sono necessarie riforme fiscali e di spesa per riportare il debito su un percorso più cauto. Rapporto. avvertito.
Cosa raccomanda l'Ocse
L’OCSE ritiene che i futuri bilanci italiani a partire dal 2025 dovranno mantenere un attento equilibrio tra il taglio della spesa che non risponde alla crescita a lungo termine e il mantenimento del debito su un percorso più cauto. “La crescita della spesa dovrebbe essere contenuta, ma allo stesso tempo gli investimenti pubblici dovrebbero essere protetti per ridurre al minimo gli effetti collaterali negativi sulla crescita”, afferma il rapporto.
Per ridurre i costi a lungo termine, l’OCSE raccomanda di riformare il sistema pensionistico, in particolare per ridurre la pressione dei costi sui pensionati ad alto reddito e ridurre i costi amministrativi. Raccomanda inoltre riforme per migliorare la qualità dei servizi pubblici.
Dal lato delle entrate, lo spostamento delle tasse dal lavoro alla proprietà e ai consumi preserverà le entrate fiscali rendendo il sistema più favorevole alla crescita.
Il rapporto apprezza il fatto che le riforme in corso nel campo della giustizia civile e della pubblica amministrazione contribuiranno a stimolare gli investimenti e la produttività delle imprese. Tuttavia, suggerisce di ridurre ulteriormente le barriere normative per aiutare le nuove aziende a entrare nel mercato e aumentare la concorrenza.
C’è ancora molto da fare per aumentare l’occupazione
L’occupazione nel paese continua ad aumentare a causa dell’elevata disoccupazione giovanile e della bassa partecipazione femminile alla forza lavoro. L’OCSE ritiene che si possa fare di più per migliorare queste cifre.
Le soluzioni, secondo l’OCSE, includono istruzione e formazione, nonché l’ampliamento dell’accesso all’istruzione pubblica per la prima infanzia e la promozione del congedo parentale.
Il cambiamento verde nel paese ha subito un rallentamento
Le abbondanti risorse solari dell’Italia e la bassa intensità energetica della sua economia hanno aperto la strada al cambiamento climatico. Tuttavia, il ritmo delle riduzioni delle emissioni è rallentato negli ultimi dieci anni, con l’OCSE che chiede ulteriori sforzi politici per accelerare la riduzione delle emissioni. Raccomanda di aumentare le accise sui combustibili fossili e di facilitare l’installazione di capacità di energia rinnovabile.
“I trasporti possono essere ulteriormente decarbonizzati investendo nella rete ferroviaria e promuovendo i veicoli elettrici”, aggiunge.
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