Per le Olimpiadi invernali del 2026 che si terranno a Milano e Cortina, in Italia, i controlli antidoping potrebbero aver luogo all’estero.
L’edizione 2026 dei Giochi Olimpici Invernali si terrà in Italia, più precisamente a Milano ma anche a Cortina. Tra due anni accadrà un grande evento. Ma un punto importante resta irrisolto. Gli organizzatori, infatti, non sanno ancora quale laboratorio antidoping verrà utilizzato in questa occasione. La logica vorrebbe che appartenesse a Roma. La soluzione però si può trovare anche all’estero.
In questo caso, e informato dai rapportiAFPFrancesco Bodre annuncia: «Siamo nel bel mezzo di una cronometro, non c’è davvero tempo da perdere». Bodre altri non è che il direttore da 25 anni del “Laboratorio antidoping FMSI”. Quest’ultimo, alla base di allenamento del Comitato Olimpico Italiano, campi da rugby, hockey su prato e scherma Between the halls, con sede nel quartiere rumeno dell’Acqua Acetosa, è l’unico laboratorio in Italia riconosciuto dall’Agenzia Mondiale Antidoping.
Il laboratorio rumeno è nel mirino dell’AMA
Dopotutto, la WADA ha avuto questo laboratorio nel mirino già da molto tempo. Il professor Botre racconta: “Nel 2017 la WADA è venuta a fare un’ispezione e ci hanno detto che non c’era niente di sbagliato nel nostro lavoro, ma che il nostro laboratorio era troppo piccolo e fisicamente troppo vicino agli atleti. Hanno dato due anni per espandersi. Intanto le Olimpiadi invernali del 2026 sono state assegnate a Milano Cortina. Il piano di espansione non è riuscito ad assorbire il “sovraccarico olimpico” e la WADA ci ha dato una nuova scadenza. » Questo famoso “Sovraccarico Olimpico” può analizzare fino a 150 campioni al giorno durante i Giochi Olimpici dal 6 al 22 febbraio 2026. 6 e 15 marzo. Il numero di analisi per lo stesso laboratorio verrà portato a 20.000 all’anno dalle attuali 12.000.
La WADA richiede che sia operativa un anno prima dell’inizio dei Giochi
Questo è impossibile per questo laboratorio con un team di 25 persone su 400 m². In confronto, il laboratorio di 3.000 m² utilizzato da Paris 2024 vicino a Orsay, un sobborgo di Parigi, è in uso dallo scorso giugno. Per la Roma un piano di espansione o addirittura un trasloco è fermo da due anni a causa del Covid. Prima che il cemento sia disponibile quest’anno. La WADA vuole che il laboratorio sia operativo un anno prima dell’inizio dei Giochi Olimpici del 2026. Per questo, il professor Bautre e il suo team intendono investire in un nuovo potenziale laboratorio nel luglio 2024. Se a Roma non c’è nulla di pronto in tempo, bisognerà decidere di andare all’estero. Come a Parigi, Colonia o altrove.
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