Letteratura / Eliminato dalle liste finali dei tre Gran Premi per i quali era candidato (Goncourt, Renaudot, Fmina), eppure Yves Ravey, Taormine, consegna il suo 18° romanzo, un piccolo gioiello di gialli bianchi con deliziosa malizia.
Yves Ravey ha una specie di piccola musica che si potrebbe dire sia caratteristica degli autori Minuit, specialmente tra quelli che si vantano di scrivere thriller deliziosamente scadenti. Realizzato in uno stile musicale piccolo ma paradossale, spesso con Minuit, Jean Echenoz o Tangy Viel, solo per citarne alcuni. Qualcosa è sempre molto elegante, ma un po’ fermo nella perdita, non riuscito, perché, in fondo, in letteratura, il successo non interessa a molti, tranne quelli che studiano le classifiche di vendita e gli entomologi dei prezzi autunnali.
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Questa musica è chiaramente all’opera nel nuovo e delizioso romanzo di Yves Ravey, Taormina, e risuona alla menzione del suo eroe, un certo Melville Hammett. A causa del suo nome grottesco, non era americano, e Ignatius c. Non è americano con questi personaggi letterari che inevitabilmente pesano sull’originalità, come Reilly, Jean-Baptiste Grenouille o Stephen. Dedalo.
Merda a cascata
Quindi ecco un uomo di nome Melville e sua moglie Louisa, che formano una coppia toccante e irresistibile; È troppo buono per tutto il lavoro che gli viene offerto; Pensa, giustamente, di essere troppo buona per lui. Per raccogliere alcuni pezzi dell’anziana coppia, sono partiti per la Sicilia con un’auto a noleggio. Quindi tutto deve girare in ogni senso della parola, lei pianifica tutto, lui guida, ma in Revy il motore si blocca facilmente e le complicazioni ricadono su di te a strati. È già brutto, ci vediamo più tardi in hotel e finalmente ci siamo imbattuti in qualcosa per strada. Ma non ci siamo fermati. Andiamo in garage per rattoppare l’ala danneggiata. Noi non lo facciamo. Qui, non dovremmo andare oltre senza rivelare troppo. Allo stesso modo, possiamo tutti evocare l’incerta conclusione di Kafkaen riguardo al macchinario che Melville Hammett si vede disegnare e ai personaggi che lo muovono. Pure Ravi, insomma, è pieno di umorismo nero ma di una gravità che non lo nomina.
Yves Ravi, Taormina (mezzanotte)
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