venerdì, Novembre 22, 2024

Come navigare sulle piattaforme blocca gli abbonati per arricchirsi

L’accumulo di abbonamenti non annullati e non utilizzati può talvolta triplicare le entrate di alcuni di questi servizi.

“Lo farò domani”, questa frase vale anche per la disdetta di abbonamenti di ogni tipo. Dalle piattaforme di trasmissione ai servizi stampa fino alle vendite: molti marchi offrono abbonamenti. Tuttavia, non è raro che gli abbonamenti non vengano mai utilizzati, senza essere disdetti. E ciò ripaga enormemente per queste aziende, come mostrato studio Du Ufficio nazionale di ricerca economica, notato prima echi.

Lo studio, pubblicato all’inizio di agosto, è stato condotto utilizzando ampi database di pagamenti con carta di credito per 10 dei principali servizi di abbonamento negli Stati Uniti. Questi dati sono distribuiti su quattro anni. L’obiettivo è capire come queste aziende traggono vantaggio dai clienti che dimenticano di cancellare un abbonamento non utilizzato.

Secondo gli economisti nello studio, la mancanza di interesse aumenta i profitti dei venditori dal 14% a oltre il 200%.

Per condurre la loro ricerca, hanno confrontato i loro dati anonimizzati con un altro campione, al contrario, di consumatori che monitorano attentamente i loro abbonamenti esistenti. Per comprendere questo fenomeno, hanno esaminato i rinnovi delle carte di credito, che generalmente rappresentano un momento chiave in cui un consumatore deve inserire i propri nuovi dati e quindi spingerlo a considerare i propri abbonamenti.

Guadagni fino a tre volte

“Stimiamo che la disattenzione porti ad un aumento significativo delle entrate per i servizi in abbonamento che potrebbero essere fino a tre volte quello che riceverebbero se gli abbonati fossero completamente attenti e prendessero la decisione attiva di rinnovare ogni mese”, spiegano i ricercatori nelle loro conclusioni.

Sebbene questo studio rimanga a questo punto un documento di ricerca, i ricercatori suggeriscono alcuni modi per superare il problema degli abbonamenti non redditizi per il consumatore. Raccomandano, ad esempio, che gli abbonamenti terminino automaticamente dopo un mese, se la decisione di continuarli non è chiaramente indicata.

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Una soluzione meno radicale è chiedere regolarmente al consumatore se desidera continuare l’abbonamento, ad esempio ogni sei mesi. Lo studio afferma che ciò dimezzerebbe l’impatto della disattenzione sui guadagni dei venditori.

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