Un nuovo studio, pubblicato il 1° novembre, mostra che l’uso quotidiano del cellulare contribuisce a ridurre la fertilità maschile.
La conta degli spermatozoi maschili è diminuita di oltre il 50% a livello globale in 50 anni. Un recente studio svizzeropubblicato il 1° novembre sul sito web Fertilità e Infertilità, ha confermato che quanto più un uomo usa il cellulare, tanto minore è il suo numero di spermatozoi.
Lo studio si è basato sui dati di 2.886 uomini svizzeri, di età compresa tra 18 e 22 anni, tra il 2005 e il 2018. Le informazioni così raccolte hanno permesso di “stabilire una relazione tra un elevato utilizzo di sperma e una bassa concentrazione di sperma”, come affermato dall’Università di Ginevra, sul suo sito. Origine dello studio.
Diminuire in base alla frequenza d’uso
“Vediamo che la fertilità maschile sta diminuendo”, ha confermato alla CNEWS la ginecologa Veronique Bede Damon, specializzata in medicina riproduttiva e fertilità di coppia. Per una buona ragione, i ben noti fattori ambientali e il problema delle onde elettromagnetiche.
C’è stata una riduzione di circa il 20% nella concentrazione di sperma negli uomini che usavano il telefono più di 20 volte al giorno rispetto alle persone che lo usavano meno. In numeri passiamo da circa 50 milioni di spermatozoi per millilitro a 44 milioni.
“Le onde elettromagnetiche danneggiano il DNA degli spermatozoi a livello della testa dello sperma, che ha la capacità di fecondare”, spiega il ginecologo. “Ciò contribuisce a una significativa diminuzione del numero e della qualità dello sperma”.
Lo studio non mostra un legame diretto tra il trasporto di un telefono e la qualità dello sperma. Tuttavia, c’è una forte speculazione sul fatto che le onde lo stiano cambiando. Gli uomini tendono a portare il telefono in tasca, molto vicino alle palle, e talvolta lavorano al computer sulle cosce.
Avere il telefono vicino è pericoloso?
Il ginecologo consiglia di tenere i dispositivi lontano dal corpo per evitare il contatto diretto con gli organi riproduttivi. “Gli spermatozoi sono cellule molto sensibili, più di altre cellule del corpo umano, quindi bisogna stare attenti alle onde.”
Il cellulare non è l’unico colpevole. A partire dall’industrializzazione, i pesticidi e altri inquinanti chimici sono diventati degli interferenti endocrini, alterando gli ormoni nei corpi degli uomini e delle donne colpiti.
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