venerdì, Novembre 22, 2024

Colmar. Al Museo di Storia Naturale, dalla scienza all’arte con piccoli percorsi

Ha ricevuto una formazione scientifica molto forte, Deug in chimica biofisica presso l’Università di Louis-Pasteur, ha ottenuto una licenza in biochimica a Montreal ed è stata anche insegnante di scuola per dieci anni. La figlia di un professore di scienze fisiche è cresciuta e si è risvegliata alla “scienza e alla vita”, Marie Salomè Si sta sviluppando anche su un percorso completamente artistico. “Questo è l’inizio di una ricerca artistica e intellettuale” che un visitatore può scoprire per un mese a Colmar.

Un approccio iniziato diversi anni fa con i dipinti legati al corpo umano visto al microscopio. L’anatomia è diventata la sua prima ispirazione, l’anatomia che lei sostiene sia “microscopica e artistica”. Così una delle sue opere rappresenta le reazioni chimiche, in questo caso “parte dei 37 trilioni di reazioni che si verificano ogni secondo nel corpo umano”.

Stupito dalla bellezza e dalla complessità della natura

L’interrogatorio è permanente. In che modo le molecole spiegano il passaggio dall’inerte alla vita? » percorsi di vita così si chiama questo trittico realizzato con una tecnica mista che mescola acrilici, inchiostri e prodotti chimici esposti nel museo, uno “schema metabolico combinato e poi tagliato” in cui convivono regioni di luce e ombra che, a loro modo, raccontaci la storia dell’universo.

esposizione Dà anche risalto alla “parte nuova” dell’opera di Marie Salome, “Neural Wooding”. Ha ammesso di essere “affascinata dagli alberi” facendo molti confronti con questi alberi, ma lo scopo di questi lavori si estende ben oltre: “la struttura degli alberi, li troviamo con i fiumi, i coralli, nel sistema sanguigno, il sistema polmonare , il fulmine e persino all’interno della massa galattica.” in cui ci troviamo. Ogni volta, la testa è collegata a tutte le altre da un percorso.”

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È anche “una forma stimolante che evoca crescita e partecipazione. Questa è chiaramente una visione artistica piuttosto che scientifica!”

Stupito dalla bellezza e dalla complessità della natura, Marie Salome sfrutta l’albero come “un elemento energetico ricorrente che si trova sia nelle foreste che nel nostro cervello”. Un fragile rapporto tra arte e scienza caratterizza profondamente il suo lavoro, spesso presentato su sfondi prevalentemente verdi, un “colore calmante”. È evidente l’influenza dei grandi artisti, come citano Marie Klimt, Kandinsky, Klee o Hans Arp. “Avevano accesso alle scoperte dei grandi scienziati di quel tempo”.

Infine, la mostra è anche ‘Share, Honor Scholars’. Per Marie Salome, la ricerca continua ed esplora, come possiamo intuire dalla scoperta del suo lavoro, nuove direzioni come con la sezione trasversale di un assone (una fibra nervosa che si estende per i neuroni) stranamente simile a un tronco d’albero, o il somiglianze, ancora, tra una foglia d’acero e il cervelletto.

Qualcosa da scoprire “su un’altra scala”. La ricerca di Marie Salome invita anche a un viaggio interiore e pone domande tecniche, scientifiche e spirituali.

andando a boscoso A cura di Marie Salome, fino al 4 dicembre al Museo di Storia Naturale ed Etnografia – 11 rue Turenne a Colmar – Siti web: www.museumcolmar.org e www.marisalome.fr

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