Negli ultimi anni, la tendenza dello sportswear americano si è diffusa nelle sfilate milanesi. Dopo un po’ di peregrinazione, i designer si riconnettono con il loro primo amore: l’abbigliamento.
Speciale Ambasciatore a Milano
Uscendo dalla parata capoUn collega ci rivolge: “Ma non dovrebbero più fare abbigliamento sportivo?” È vero che il brand tedesco Pandemic ha parlato molto da quando ha cambiato strategia, la giacca è più o meno finita, ha telelavorato su una nuova generazione di felpe, giustificando che il jogging è la nuova tuta.
Giovedì sera, quando gli ospiti della sfilata prenderanno posto sulle gradinate del Velodromo di Milano (ex tempio dei ciclisti ora dedicato al football americano, è un simbolo), aspettatevi quindi di vedere le felpe con logo, proprio come la scorsa stagione. E cappelli. No. Nonostante l’abbellimento, la collezione si ricollega a ciò per cui Bass è noto da quasi un secolo (celebreremo tra due anni): Vestiti.
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Quindi, ovviamente, indossando il classico completo da banchiere Volume alto (tramite la “boss” di passerella Naomi Campbell), le maniche dei maglioni sporgono con nonchalance dalle giacche.
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