Le Edizioni LettMotif pubblicano l'ottavo volume della collana “Darkness”, incentrata sulla censura nel cinema italiano. Gli autori esaminano diversi momenti chiave in cui l'espressione artistica dei registi ha dovuto affrontare vincoli politici, religiosi e sociali. Dall'emergere della censura sotto il regno di Giolitti alle sfide contemporanee, questo panorama cinematografico rivela le lotte dei creatori di fronte all'autorità.
La censura cinematografica in Italia affonda le sue radici nei primi decenni del XX secolo, quando il cinema cominciò a guadagnare popolarità e fu percepito come uno strumento di influenza sociale. Dal 1907 furono emanate ordinanze per tutelare il pudore pubblico, impedendo la diffusione di materiale ritenuto indecente. Questo intervento statale si intensificò con l’avvento del fascismo, dove il cinema divenne un importante vettore della propaganda del regime, glorificando gli ideali fascisti e sopprimendo l’espressione del dissenso. Alla censura politica si è poi aggiunta quella economica, poiché i film dovevano ottenere un’approvazione preventiva per beneficiare degli aiuti statali alla produzione.
Nonostante il maggiore controllo durante gli anni della guerra, la fine del fascismo e l’adozione della costituzione del 1948, che garantiva la libertà di espressione, non hanno eliminato la censura; Ne modificano l'uso. Ora si concentra sulla preservazione della morale pubblica ed esamina quasi 5.000 film tra il 1947 e il 1962. Gli anni Cinquanta e Sessanta videro l'emergere di nuovi film presi di mira dalla censura per la loro rappresentazione volgare della società italiana. Ma gli autori sottolineano che la creatività di registi come Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini ha permesso loro di aggirare le restrizioni utilizzando metafore ed elementi incarnati per criticare sottilmente le norme sociali e politiche.
Interessante è anche il caso di Pasolini. Prima dell'inevitabile SalòLe sue foto, ecc mendicante E Madre Roma, Ha già scatenato minacce e polemiche, spesso orchestrate dai neofascisti. Il suo impegno politico e artistico lo portò spesso a scontrarsi con la società italiana conservatrice. Turbato dalla decadenza morale del suo paese, realizzò un film di intensa repressione. I centoventi giorni di Salo o Sodoma, anni di divieto. La carriera percepita come scandalosa dello scrittore e regista, così come la sua critica sociale, hanno contribuito ad aumentare le reazioni ostili contro di lui.
La censura continuerà più o meno a plasmare il panorama cinematografico italiano fino alla fine del XX secolo. Per molti anni, negli anni Sessanta e Settanta, ha dovuto valutare oltre alla censura amministrativa anche l'oscenità dei film. Un lavoro come Totò visse due volte, sconfitto per oltraggio religioso, anche se pubblicato molto più tardi, nel 1998, è uno dei casi di studio emblematici dell'eccessivo intervento delle istituzioni pubbliche. L'opera ritorna nel dettaglio alle numerose immagini che possono essere accostate ad essa teorema, Un olocausto cannibalistico O Ossessione per se stesso. L’Italia ha ufficialmente abolito la censura anticipata fino al 2021, sostituendola con un sistema di classificazione più liberale, anche se le polemiche sono continuate. Quindi, nel 2022, la pioggia Riservato ai minori di 18 anni…
Oggi, liberi dalle catene della censura governativa, i registi italiani continuano a navigare in un panorama complesso dove le sfide non sono solo legali ma anche commerciali e culturali. Di fronte alla globalizzazione del mercato cinematografico e al cambiamento delle norme sociali, il cinema italiano si trova a un bivio. Questa storia, Censura e cinema in Italia Narrazione attraverso menu, con molti esempi tra cui cinema brutale, osceno, anticlericale e di protesta. Spento festa Da Marco Ferreri a Roberto Saviano e alle sue opere Comora, la censura ha assunto molte forme, ma ha avuto un impatto significativo su alcuni registi. La sua storia in Italia è una battaglia costante tra forze creative e forze restrittive, e questo nuovo volume “Darkness” lo cattura perfettamente.
Buio (8): Censura e cinema in ItaliaCollaborazione
LettMotif, novembre 2023, 248 pagine
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