Prima dell’inizio del torneo, Matteo Arnaldi aveva segnato la partita degli ottavi di finale contro il numero uno del mondo come la sua giovane ricerca, il suo sogno americano. Lunedì, in mezzo al formidabile campo di Arthur Ashe, il 22enne italiano, numero 61 del mondo e in campo al primo turno degli ottavi di finale del Grande Slam, ha finalmente afferrato il mondo che oggi lo separa da Carlos Alcaraz . In sole due ore, Murcien ha prodotto una partita abbastanza spettacolare da portare Arnaldi ai quattro angoli del campo in tre brevi set (6-3, 6-3, 6-4).
Lo spagnolo era fedele a se stesso nei suoi giorni migliori: indomabile, potente, aggressivo e una destrezza un po’ allucinogena nei suoi piccoli tocchi, sia nell’esercizio del consumo che trasformava in un’opera d’arte o nel suo gioco manuale. A rete, con alcune incredibili volée gocciolanti, come un rovescio alto e esteso, ha messo a segno un cross corto alla fine del primo set.
Dall’inizio di agosto, Carlos Alcaraz non ha sempre avuto il controllo, alternando ottimi e meno bravi nel corso della stessa partita. La sua instabilità sembrava essere con lui di nuovo nel turno precedente, contro Daniel Evans, quando ha affrontato questa leggera incoerenza nel terzo set. Ma lunedì, contro l’italiano che ha prodotto un gioco audace, ma non del tutto calmo e dotato di un servizio ancora sostanzialmente perfetto, Alcaraz ha mostrato una forza d’animo e una ferocia formidabili e spietate.
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Se nella ripresa non ha concesso gol all’inizio del terzo set con un violento dritto lungo la linea italiana, ma ha respinto Iliko, l’Alcaraz non ha battuto ciglio per un secondo. Ha giocato da capocampo, distribuendo grandi dritti e soprattutto distribuendo un range di colpi che li rende difficili da controllare nelle grandi serate.
E Carlos Alcaraz ora aspetta di conoscere il suo prossimo rivale tra Alexander Zverev e Yannick Sener. Se il numero 1 italiano batterà il numero 1 tedesco la sera successiva, avremo diritto alla riproduzione della splendida partita dei quarti di finale dell’edizione 2022, che lo spagnolo vinse in cinque set e terminò a 2:50. La mattina sul campo, Arthur Ashe, in trance, si stropiccia gli occhi per assicurarsi di non aver sognato questo momento.
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