Precoce e insidiosa, l’epidemia di bronchiolite è ancora particolarmente attiva e richiede un intervento corretto.
Durant La conferenza stampa tenutasi venerdì seraCerto, il ministro della Salute, François Braun, ha citato l’epidemia di bronchiolite che grava pesantemente sul sistema sanitario e richiede in particolare servizi pediatrici. Affidati all’esperienza di molti professori di medicina su questo argomento.
In questo modo, Brigitte Autrane, presidente del Comitato per il follow-up e l’anticipazione della crisi sanitaria, ha confutato il termine “debito di immunità” per spiegare l’esplosione dei casi quest’anno. “Non è un buon termine, è solo che, l’anno scorso, il sistema immunitario è stato meno stimolato. Quindi, sono stati trasferiti meno anticorpi”.
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Non esiste una cura ma qualcosa per mettere a proprio agio i bambini
“La bronchiolite è una malattia virale che ritorna ogni inverno”, ricorda il pediatra Roman Bassamsi, descrivendo in dettaglio i principali sintomi. “Inizia con il raffreddore, poi la febbre e infine una tosse secca, poi una tosse grassa e difficoltà respiratorie, che possono portare a difficoltà respiratorie. E questa difficoltà respiratoria richiede un grande sforzo per far respirare i bambini”.
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Se non esiste un trattamento specifico per calmare i neonati, “ci sono modi per aiutarli: lavare il naso con soluzione salina, soprattutto prima di ogni pasto”.
Questi gesti che evitano la malattia
Il prof. Basmaci elenca anche i gesti che consentono di “prevenire ed evitare il contagio”.
Pertanto, “lavarsi le mani prima di prendersi cura di tuo figlio” rimane la priorità, così come “cercare di toccarle sempre meno quando si è malati”.
«È inoltre necessario, durante le feste di fine anno, evitare di passare i bambini da un braccio all’altro, baciandoli se si ha il raffreddore, ma anche evitare luoghi affollati come mezzi pubblici o centri commerciali».
“Aerare gli ambienti ed evitare di fumare in presenza del bambino” sono altri spunti da ricordare in questo periodo epidemico.
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Infine, il professor Basmasi ha osservato che “i virus rimarranno sulle superfici per molto tempo e bisognerebbe pensare a pulire e disinfettare le superfici dove si cambiano i bambini ed evitare di scambiarsi giocattoli e ciucci”.
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