Giovedì, dopo una serie già elaborata con la presenza di Jakob Ingebrigtsen, Azzedine Habs ha rinunciato a prepararsi per tutti gli stili di gara venerdì nella finale. L’orco norvegese gli ha reso le cose un po’ più facili rigiocando la dura gara indoor di 1.500 m dietro un’elegante lepre.
Fin dall’inizio, il detentore del record mondiale della disciplina indoor ha preso il comando in una stampa sostenuta del treno (1’55 per 800 metri, 2’24 per 1000 metri), lasciando tutti in fila dietro. Il primo a tuffarsi sulla scia del campione olimpico.
Vicinissimo al record francese (3’34”71 di Mehdi Baala nel 2009) per tutto l’inverno, Habez sapeva di essere attrezzato per resistere alle alte velocità ed è quello che ha fatto. Molto rapidamente, il gruppo è esploso e solo quattro atleti (Ingebrigtsen, Habz, Gourley e Gomez) sono rimasti in partita per vincere.
Lo spagnolo Gomez è stato il primo ad abbassare il piede ea lasciarsi scivolare via il podio senza di lui. Alla campana, una medaglia sembrava già assicurata per Habz poiché Gourley, il secondo miglior giocatore al mondo in inverno, ha provato per un po’ a fare uno scherzo al polacco Marcin Lewandowski, che aveva intrappolato Ingebrigtsen nell’Eurohall nel 2019.
Jakob Engebrigtsen e Azzedine Habs si congratulano a vicenda dopo aver terminato i 1.500 metri. (S. Fango/La squadra)
Questa volta, però, il 22enne norvegese non si è tirato indietro, nonostante complicati preparativi e sei settimane di inverno in cui ha dovuto rinunciare a causa del virus. Vincitore del 3’33’95 (record del campionato), il norvegese aggiunge magia alla sua già impressionante collezione, quando sabato si schiererà per i 3000m.
Alle sue spalle, Neil Gourley (3’34”23) porta a casa l’argento davanti ad Azzedine Habez (3’35”39) che conquista la sua prima medaglia iridata in 29, aprendo il banco dei Blues a Istanbul.