La carestia italiana è durata poco fino ad attraversare il deserto francese, ma il ciclismo transalpino aspetta da dieci anni la vittoria del Tour de France e dovrà sicuramente aspettare oltre l’edizione del 2024 con partenza da Firenze.
Un dato che ha colpito gli appassionati: alla partenza del Tour de France 2023 c’erano solo sette corridori italiani, un fatto mai visto nella storia della Grande Boucle. Quest’anno saranno otto e uno in più.
Allo stesso tempo, la Francia, che attende la vittoria del “suo” Tour dal 1985 e la quinta incoronazione di Bernard Hinault, sarà rappresentata da 32 corridori nel 2023 e altrettanti nel 2024.
La differenza? “Non esiste più una squadra italiana del World Tour”, dice all’AFP Vincenzo Nibali, l’ultimo italiano a vincere il Tour de France (2014), l’élite mondiale, che comprende 18 squadre di cui quattro francesi.
“In un ciclismo fortemente internazionalizzato, a un livello sempre più alto, è ormai molto difficile sfondare un corridore italiano”, nota il vincitore di tre Grandi Giri.
L’Italia, nazione storica del ciclismo con un Grande Giro e due “monumenti” (Milano-Sanremo, Giro di Lombardia), ha budget annuali che raggiungono i 50 milioni di euro, superando i 20 milioni di euro per la formazione emiratina dell’orco Dadej Boggar. , per non parlare del suo business ciclistico di fama mondiale con marchi come Colnago, Pinarello o Campagnolo, non può più lottare.
– È finita l’era dei mappei, della lampreda o delle liquiche –
“Sono molti gli Stati che hanno investito, come gli Emirati Arabi Uniti (UAE Team, NRLR), il Bahrein (Bahrain Victorious, ndr), il Kazakistan (Astana, ndr) o Israele (Premier Tech, ndr) I bilanci”, rileva il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cardiano Tagnoni.
“Per l’Italia l’era di Mappei, Lampre o Liquicas è finita, soprattutto perché non esiste una politica che incoraggi queste aziende a investire nel nostro sport”, ha affermato il Sig. Continua Tagnoni.
Il patron di Federziglismo sogna un “regime fiscale più accomodante che dia agevolazioni fiscali alle imprese italiane che investono nel ciclismo”.
Da quando ha messo via la moto nel 2022, Vincenzo Nibali si è concentrato sulla questione della costruzione di una squadra: “Bisogna trovare un’azienda che pianifichi sui cinque-sette anni e sia disposta a investire 120 milioni di ‘euro’, calcola.
“Anche ottenere una licenza per un tour mondiale è impossibile al momento. È davvero un progetto a lungo termine, con molti soldi in gioco senza visibilità immediata. È difficile trovare un’azienda o una persona che si presti per un simile impegno”, ha Appunti. Nibali.
-Fede Tiberi- See More
Per non parlare dei casi di doping che hanno fatto cadere Marco Pantani, mai risultato positivo, o dell’evidenziazione del ruolo centrale del medico Michele Ferrari che ha lasciato fredde molte organizzazioni.
Venerdì scorso, il team accademico EF ha annunciato la sospensione del suo ciclista italiano Andrea Piccolo, dopo che era stato arrestato in Italia e sospettato di trasportare ormoni della crescita.
Ci sono però alcuni segnali incoraggianti.
Durante l’ultimo Giro d’Italia dove Pogacar ha volato a maggio, il 22enne Antonio Tiberi è arrivato 5°, il velocista Jonathan Milan ha vinto tre tappe e Giulio Bellisari ha fatto una forte impressione in 20 delle montagne.
Ma nessuno di loro è all’inizio del Tour de France 2024.
“Per noi organizzatori è importante avere un italiano che vince i Grandi Giri”, ritiene Paolo Bellino, amministratore delegato di RCS Sports, che cura il Giro d’Italia e la Milano-Sanremo in particolare.
“Un giorno sarà facile avere corridori che vincono delle gare, ne abbiamo già alcuni, ma sono fiducioso: siamo un Paese storico del ciclismo e riusciremo a colmare il gap” creato negli ultimi anni”, prosegue.
“Siamo stati molto soddisfatti lo scorso anno di essere primi nel ranking mondiale nella categoria under 23, una squadra in piena crescita”, conferma Cardiano Tagnoni.
Ma il boss del ciclismo italiano è allarmante: “Non decidiamo dove nascono i talenti. La Slovenia ha pochissime licenze, ma tre corridori nella top 10 del mondo, compreso il Bocacar”.
AFP / Roma (AFP) / © 2024 AFP
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