La presidente della regione Ile-de-France, Valérie Pécresse, ha ricevuto martedì 10 ottobre i dirigenti del basket, tra cui il presidente della Federazione francese (FFBB), Jean-Pierre Ciutat, e ha annunciato la sospensione del sostegno a diversi club, attacchi alla laicità.
La Regione è favorevole al quadro nazionale. Il presidente della Regione Ile-de-France, Valery Pécresse, e il vicepresidente responsabile dello Sport, dei Giochi Olimpici e Paralimpici, Patrick Karam, hanno ricevuto martedì 10 ottobre i dirigenti del basket.
Così, i leader politici della Federazione francese di pallacanestro e della Lega di pallacanestro dell’Ile-de-France, Jean-Pierre Ciutat e Thierry Daudet, hanno annunciato che la regione sospenderà i sussidi assegnati a diversi club dell’Ile-de-France. Giocatori presumibilmente colpevoli di attacchi alla laicità. Molti club sono accusati di fare proselitismo consentendo, nonostante il divieto federale, alle giovani donne di giocare con l’hijab durante le competizioni.
Sostegno al sindacato
Hanno espresso il loro pieno sostegno all’Associazione di Pallacanestro di fronte al desiderio di alcuni club dell’Ile-de-France di rifiutarsi di applicare le norme federali sul basket che vietano l’hijab in relazione all’abbigliamento sportivo durante le competizioni femminili. “Informeranno i sindaci competenti dei club che non rispettano la regola stabilita dalla Federazione francese”, ha affermato la regione in un comunicato stampa.
Durante questo incontro, Valéry Pécresse e Patrick Karam, presidenti della Federazione francese e della Lega dell’Ile-de-France, nonché i presidenti dei comitati regionali presenti, hanno ricordato l’impegno della regione al rispetto della laicità.
Definizione del quadro nazionale
L’Ile-de-France, infatti, ha adottato una Carta sulla laicità nel 2017, in cui l’articolo 4 stabilisce che “tutti gli enti giuridici pubblici o privati sostenuti dal territorio rispettano e garantiscono il rispetto dei principi e dei valori della Repubblica”. .
Valérie Pécresse ha anche chiesto al Ministro dello Sport, dei Giochi Olimpici e Paralimpici, Amelie Odea Castera, di stabilire un quadro nazionale per “vietare i copricapi sportivi”, a seconda delle regioni.
Questa notizia si riferisce alla vicenda di Salimata Sylla, giovane calciatrice di 25 anni di Aubervilliers (Seine-Saint-Denis), squalificata durante una partita lo scorso gennaio, dopo l’entrata in vigore della normativa federale vigente che “impedisce” agli atleti dall’indossare un “copricapo”. Poi la giocatrice di basket ha espresso il suo sentimento di “ingiustizia” ai suoi compagni di squadra parigino.