L’Italia sta cambiando strategia per diventare più attrattiva. Il programma, lanciato da Intesa San Paulo, offre 9 ore di lavoro al giorno in una settimana corta e 4 mesi di telelavoro all’anno.
L’Italia sta cambiando strategia per diventare più attrattiva. Il programma, lanciato da Intesa San Paulo Bank, offre una settimana lavorativa breve di 9 ore al giorno e quattro mesi di telelavoro al mese.
Una rivoluzione operaia attiva imposta dalla pandemia potrebbe diventare la norma in Italia. Un emendamento alla Legge Finanziaria 2023 prevede il telelavoro fino al 2023 per i lavoratori vulnerabili e i genitori di figli sotto i 14 anni.
La settimana lavorativa di 4 giorni è agli inizi, piuttosto che il telelavoro. L’Italia sta adottando un cambiamento strategico per diventare più attraente per i lavoratori che vogliono conciliare il più possibile lavoro e vita personale. O almeno alcune aziende ci provano. È il caso in particolare di Intensa Sanpaolo Bank, che intende avviare un nuovo approccio basato sul modello sviluppato nel Regno Unito, dove 70 aziende sono già passate alla settimana lavorativa di 4 giorni. Da gennaio 2023, la banca italiana offre ai suoi 74.000 dipendenti la possibilità di telelavorare 120 giorni all’anno a piacere e di lavorare una settimana di 9 ore e 4 giorni con lo stesso stipendio. .
Quindi non si tratta di una vera e propria riduzione dell’orario di lavoro, ma di una redistribuzione.
Intesa San Paolo è stata la prima a introdurre di fatto la settimana di 4 giorni, ma Lavazza proponeva già un modello quasi identico: dipendenti che volevano partire presto il venerdì mantenendo lo stesso stipendio.
Tra i vantaggi rilevati dai primi test della settimana corta in Europa c’è il potenziale per migliorare le risorse energetiche utilizzate nella produzione se il riposo settimanale per tutti i lavoratori avviene nello stesso giorno.
All’estero questo metodo di lavoro è già diffuso, o in via di sperimentazione. Ad esempio, in Belgio, una legge recentemente approvata autorizza una “settimana breve” con lo stesso stipendio. Il lavoratore può proporla al proprio datore di lavoro, che ha facoltà di rifiutare, ma a condizione di fornire convincenti giustificazioni scritte.
Crescita della produttività
secondoOrganizzazione Internazionale del Lavoro Secondo le Nazioni Unite (ILO), nel 2018 il 31,6% della popolazione mondiale ha lavorato più di 48 ore settimanali, mentre la crescita dei salari è rallentata. Tuttavia, secondo uno studio pubblicato Il sole è di 24 ore Nel 2019, condotto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’Italia è stato il Paese dell’Eurozona con il maggior numero di persone che lavorano una settimana media, dopo Grecia ed Estonia, con un totale di 33 ore.
Sono tre ore in più rispetto alla media della regione europea, e più di Germania, che ne ha un totale di 26, Paesi Bassi (28), e Lussemburgo, Austria e Francia, che “lavorano in media 29 ore a settimana”. Allo stesso tempo, l’Italia si posiziona in basso nelle classifiche che misurano la crescita della produttività, fatta eccezione per i volumi, evidenziando come ore totali e risultati positivi non siano del tutto correlati.
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