A due giorni dallo svolgimento delle elezioni di medio termine di martedì 8 novembre, gli Stati Uniti attendono ancora la nuova composizione del Congresso. Joe Biden si è congratulato con se stesso per essere sfuggito a un’orribile sconfitta, ma il presidente democratico dovrà probabilmente avere a che fare con la Camera dei rappresentanti in mani repubblicane, il che complicherà il resto del suo mandato. Dal lato del Senato, ci vorrebbero almeno diversi giorni prima che uno dei due campi vincesse.
Per molto tempo i repubblicani hanno pensato di avere una strada per riprendersi le Camere dai loro rivali e hanno promesso “Onda rossa”o anche a “tsunami”. “Non è successo”Rallegrati Joe Biden, 79, Mercoledì in conferenza stampa Tutti sorrisi, a conferma che l’8 novembre, giorno di questa elezione storicamente pericolosa per il partito affermato, lo era “Buona giornata per la democrazia”.
Camera dei rappresentanti: i repubblicani sono in gran parte in testa
Alla Camera dei rappresentanti, dove la maggioranza richiede 218 seggi, i repubblicani avanzano di 209 seggi, contro i 187 dei democratici, dopo sette nuovi risultati ufficiali del 10 novembre e l’elezione di quattro democratici e tre repubblicani.
Giovedì, i democratici Jahanna Hayes (Connecticut), Gabriel Vasquez (New Mexico), Eric Sorensen (Illinois) e Anna Esho (California) hanno confermato definitivamente le loro vittorie, così come i repubblicani Thomas Kean (New Jersey) e Jay Obernault (California). L’ex ministro dell’Interno di Donald Trump Ryan Zinke (Montana). Il partito di Donald Trump ha bisogno ancora di sei vittorie, su 39 seggi ancora in carica, per riconquistare una volta per tutte la Camera dei Rappresentanti.
Senato: possibile sospensione per diverse settimane
Il controllo del Senato rimane incerto. La sua configurazione definitiva, sospesa a tre posti, dovrebbe essere nota tra poche settimane. Un secondo round è previsto per la Georgia il 6 dicembre. Negli altri tre ancora in esecuzione, i risultati dovrebbero essere più veloci.
In Alaska la suspense riguarda solo il nome della futura senatrice, non il suo colore: due candidati repubblicani sono molto avanti con l’80% dei voti contati. In Arizona, dove Joe Biden ha battuto Donald Trump di un solo punto nel 2020, il senatore democratico uscente era in testa con il 70% dei voti contati. Al contrario, in Nevada: lo sfidante repubblicano ha superato lo sfidante democratico dopo aver rivelato l’83% dei voti.
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