Per Matteo Salvini la vita non è da tempo un lungo fiume tranquillo. Nel partito, la dirigenza dell’ormai estromessa Lega è stata messa in discussione dopo la sconfitta di metà ottobre alle elezioni suppletive. Dopo aver vinto il 34% dei voti alle elezioni europee del 2019, il partito ha perso i tre quarti dei voti al Nord. Il suo entourage critica l’ex ministro dell’Interno per non aver saputo tutelare gli interessi del partito, soprattutto nei confronti dei democratici leghisti e degli immigrati al governo in sede con il Movimento 5 Stelle (M5S). Quest’estate, però, il Tribune si è più volte indignato, sbaragliando liste di sbarco, suggerendo che il suo partito potrebbe essere fatto a pezzi e lasciare il governo: 45.500 immigrati sbarcati in Italia nei primi nove giorni. Mesi dell’anno in corso, quasi il doppio rispetto al 2020.
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Secondo i sondaggi, tutto torna a peggiorare per Matteo Salvini, il cui partito perde ogni giorno sostenitori e gli elettori stentano a digerire l’alleanza di governo con Democratici e M5S. Gli ultimi dati sono infatti definitivi: la Lega non ha avuto abbastanza successo, di fronte all’ascesa del potere di estrema destra dei Fratelli d’Italia (fratelli d’Italia) accreditati del 20% di volontà di voto, e scaduti per la prima volta. Come sottolineato dal suo rivale di estrema destra. Matteo Salvini ora deve affrontare i giudici italiani accusati di sequestro di persona e abuso di potere. La prima udienza si terrà a Palermo sabato 23 ottobre, dopo essere stata aggiornata lo scorso settembre. Se condannato, il leader della lega rischia fino a 15 anni di carcere. Peggio ancora, corre il rischio di essere escluso dalle cariche parlamentari e di perdere il diritto di voto ai sensi della legge Severino, approvata nel 2012, che vieta a chiunque di ricoprire qualsiasi carica pubblica per più di due anni.
A 147 immigrati, tra cui 3 donne incinte, è stato impedito lo sbarco
Il caso è prima dell’estate del 2019. All’epoca Matteo Salvini era vicepresidente del Consiglio italiano e ministro dell’Interno. Fu a questo punto che si rifiutò di accedere al porto italiano della nave da crociera attraverso la Ong spagnola “Open Arms”, che trasporta 147 migranti, tra cui tre donne incinte e 27 minori indifesi. Per circa tre settimane, la barca vaga al largo della costa. Quando le loro forze furono esaurite, cinque di loro si gettarono in mare nel tentativo di raggiungere la riva. Le immagini della nave arenata sulla piccola isola di Lampedusa sono circolate su tutte le televisioni e la Spagna propone di aprire il porto di Algeri in Andalusia. A lungo termine, il team di Open Arms ha dato alla nave una situazione sempre più ingestibile.
L’opinione pubblica italiana, la Spagna, la Francia e più in generale l’UE stanno aumentando la pressione sul governo italiano. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto due volte e Matteo Salvini ha rinunciato. Gli immigrati sono curati dalle autorità italiane a Lampedusa. Un anno dopo, un tribunale di Palermo ha sequestrato il caso e nel luglio 2020 il Senato ha votato per aumentare l’esenzione parlamentare del datore di lavoro della Lega. Un tribunale di Palermo annuncia che ad aprile 2021 l’ex ministro sarà processato a settembre. Per Matteo Salvini, licenziato per un caso simile in Sicilia, questo nuovo processo è più politico che giudiziario. “Andrò in tribunale a testa alta. Sarò interrogato per difendere il mio Paese. È sacro dovere di ogni cittadino difendere la patria”. Il Tribune si schianta su Twitter, citando l’articolo 52 della Costituzione italiana. Il test, che si apre sabato mattina a Palermo, però, durerà a lungo. Probabilmente per anni il suo avvocato, Giulia Pongiorno, ex viceministro della funzione pubblica e leghista, ha creduto: “Matteo Salvini immagina di andare in tribunale e di poter dimostrare subito di aver giocato bene. È sbagliato.
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