Si chiama “Villa de Bellosquardo”, che significa “Villa a Pew Record”. La traduzione del suo nome riflette raramente la scena mozzafiato che attende lo spettatore all’arrivo in questo luogo. Situata nella bellissima città di Lostra a Signa in Toscana, la lussuosa residenza, costruita da padre Alessandro Pucci alla fine del XVI secolo, domina la città. Firenze E la sua valle. Dalla cima della montagna, quando questo paesaggio varca per la prima volta le porte del paradiso, si può facilmente immaginare il sentimento d’amore per Napoleone Denor Enrico Caruso e la sua compagna Soprano Ada Giaccetti. 1906.
Un’oasi di pace per la star
Usato per viaggiare su larga scala Sale dell’Opera In prestigiosi teatri per le sue tournée in giro per il mondo, la stampa lo ha poi soprannominato “Grand Caruso”, luogo perfetto per affrontare la tranquillità di questo palazzo e il ritmo della sua vita e del suo frenetico lavoro. Fumatore eccessivo con problemi di salute, cantante con uno status di lusso ha elogiato la tranquillità dei giardini Rinascimento, Decorato con statue, fontane e venerati ulivi piantati da secoli.
Un viaggio nel tempo
Acquistata nel 1995 dal comune di Lastra a Signa, la villa ospita oggi l’unico museo dedicato a Enrico Caruso in Italia. Inaugurato nel 2012, riecheggia ancora la voce del famoso tenore, che consente di ascoltare dispositivi sonori sparsi per le stanze. Di sala in sala, il museo diffonde foto, segni, grammofoni, costumi di scena, dipinti e regali da tutto il mondo che raccontano la storia del morto e dell’artista. Napoli Nel 1921, all’età di 48 anni. Viene presentata al pubblico una raccolta di fantastiche registrazioni registrate da un cantante e donate da un collezionista di New York. Ha ricordato che Caruso è stato il primo artista a registrare le sue canzoni su vinile, rendendolo uno dei pionieri nel campo della registrazione. Una delle prime star mondiali di Bel Condo.
Una mostra “Memorie”
Per celebrare il centenario della morte di Enrico Caruso, entro la fine dell’anno è prevista una mostra fotografica presso l’ex Hospice Saint-Antoine de Lastra a Signa, trasformato in luogo culturale della città. Deposito e cinema. L’evento riunirà immagini, documenti e testimonianze di persone che hanno lavorato a stretto contatto con lui durante la sua permanenza nella regione. È stato lanciato un appello e i residenti sono invitati a cercare nei loro archivi.
Articolo pubblicato da Femme Actuelle Jeux Voyages n° 48 agosto-settembre 2021
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