La malattia di Lyme, trasmessa da una puntura di zecca, colpisce ogni anno 50.000 persone in Francia. Tra questi, circa 850 pazienti sono stati ricoverati in ospedale a causa di questa infezione causata dal batterio Borrelia. Conosciuta anche come borreliosi, questa malattia viene trattata con antibiotici ad ampio spettro, come la doxiciclina o l’amoxicillina, ampiamente utilizzati contro una varietà di altre infezioni. Ma i ricercatori americani dicono in uno studio Scopri un modo più efficace per curare la malattia.
Un antibiotico dimenticato
Scoperto negli anni ’50 e rapidamente dimenticato, l’antimicrobico igromicina A ha un’efficacia “eccezionale” contro i batteri che causano la malattia di Lyme, afferma Kim Lewis della Northeastern University di Boston, negli Stati Uniti. Tuttavia, all’epoca questo composto era considerato relativamente innocuo contro la maggior parte delle infezioni. Ma la scoperta dei ricercatori rivela che agisce in modo mirato su Borrelia, contrariamente ai trattamenti attualmente utilizzati, che hanno effetti negativi sul microbiota intestinale e promuovono la resistenza batterica agli antibiotici. Dopo i test sui topi, gli scienziati statunitensi ritengono che l’igromicina A, anche usata in dosi elevate, “non mostri segni di tossicità, indicando che questo composto è sicuro”, riporta Futura Sciences.
Il team di Kim Lewis ha trovato la cura miracolosa per la malattia di Lyme? Alcuni medici lo considerano un vero problema di salute pubblica, ma la domanda è Oggetto di controversia. In alcuni pazienti affetti, la borreliosi si sviluppa in una forma cronica (tra il 2 e il 10% a seconda delle fonti) e può causare gravi problemi alle articolazioni, alla pelle o al sistema nervoso. L’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses) afferma che questi “a volte portano a gravi disabilità”.
Elimina il male dalle radici
I ricercatori ritengono inoltre che la loro scoperta potrebbe consentire di “sradicare” Lyme dall’ambiente, posizionando l'”esca” in aree naturali particolarmente colpite. Si tratta quindi di test già effettuati con antibiotici ad ampio spettro prevalenti in natura, ma che non possono essere effettuati su larga scala a causa dei rischi per l’ambiente. Al contrario, gli americani ritengono che il vecchio antibiotico sarebbe “ideale” perché non sarebbe “dannoso” e perché attacca solo i batteri in questione.
Se esiste un vaccino che funziona contro la malattia di Lyme, lo studio evidenzia il potenziale di questo trattamento per eliminare il problema “alla fonte”. Gli scienziati ora intendono espandere la loro ricerca a SifilideÈ una malattia a trasmissione sessuale per la quale possono essere efficaci anche gli antimicrobici. I batteri che sono in origine sono in realtà lo stesso tipo che causa la malattia di Lyme.
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