L’Italia di Giorgia Meloni ha deciso di raddoppiare la tassa sui nuovi milionari stranieri, alzando lo scaglione d’imposta da 100.000 a 200.000 euro. Non è l’unico paese europeo che vuole tassare di più i super ricchi.
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L’Italia non vuole più apparire come l’Eldorado dei ricchi stranieri. Dal 2016 il Paese è diventato più attrattivo e ha instaurato un sistema particolarmente favorevole. “Facsimile piatto di Paperone” . Per attirare i milionari stranieri che volevano stabilirsi Oltralpe è stata introdotta una flat tax da 100.000 euro all’anno.
Ne hanno beneficiato tra i 1.000 e i 2.500 stranieri super ricchi, in particolare calciatori come Cristiano Ronaldo. Ma la tassa è diventata così impopolare da essere accusata di essere ingiusta, facendo esplodere gli affitti nelle grandi città come Milano, dove sono aumentati del 43% in cinque anni. Così il governo di Giorgia Meloni ha preso una decisione passata inosservata in piena estate alzando l’imposta da 100.000 a 200.000 euro.
Questa maggiorazione si applica solo ai nuovi arrivati e soprattutto il regime fiscale italiano favorisce le grandi ricchezze straniere. Naturalmente, questo denaro extra nelle casse del governo ridurrà il deficit di oltre il 7% del PIL. Ma la scena è soprattutto politica.
Il governo Maloney non ha intenzione di spaventare i miliardari. D’altra parte, vuole seguire le orme del G20 di quest’estate in Brasile. I 20 paesi più ricchi del mondo si sono impegnati “cooperare”Il comunicato finale dice così che i super ricchi vengono tassati di più, senza arrivare ad una tassa universale.
L’Italia non è l’unico Paese europeo a rivedere la tassazione dei ricchi stranieri. Ad esempio, la luna di miele tra i ricchi americani e il Portogallo è finita. La politica dei visti d’oro, cioè i visti rilasciati in cambio di investimenti, sta cambiando. Gli olandesi hanno anche ridotto gli incentivi fiscali per gli stranieri molto ricchi.
Infine, il nuovo governo laburista britannico si prepara ad abolire il privilegio vecchio di 225 anni, un regime molto controverso. “non”Ha consentito ai non residenti e agli stranieri facoltosi di evitare di pagare le tasse sul reddito guadagnato al di fuori del Regno Unito.
L’ascesa del populismo e dell’instabilità politica in Europa li costringe a cambiare il loro piano. I super-ricchi pensano ad altre destinazioni più generose, e attualmente va per la maggiore Dubai negli Emirati Arabi Uniti, dove non ci sono tasse sul reddito, sulla proprietà o sulle plusvalenze.
Dubai è diventata un paradiso per milionari e si prevede che quest’anno si trasferiranno qui 6.700 persone. Si tratta del doppio di quanto previsto negli Stati Uniti, anche se 5,5 milioni di residenti guadagnano più di un milione di dollari all’anno e sono storicamente la residenza dei più ricchi del mondo.
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