In questa 60a edizione dell’incontro annuale tra il Centro nazionale di studi spaziali (CNES), il First Hussard Parachute System (RHP) e la Planetary Science Society, Camp Ger è ancora una volta invaso da giovani appassionati di progetti spaziali. In programma: Razzi, convivenza e… il futuro della conquista dello spazio. Dal 6 al 13 luglio chiunque sia curioso o interessato al mondo dello spazio è invitato a partecipare a questo evento.
“I missili sono pronti al decollo, fate attenzione al conto alla rovescia finale…”, “3,2,1…unità, fuoco!”
Nella pianura di Camp Al-Jir, gli altoparlanti annunciano immediatamente il decollo dei missili. Il Campo RHP e il Centro Nazionale per gli Studi Spaziali celebrano il 60° anniversario di C-Space, una campagna annuale per lanciare progetti studenteschi nello spazio.
Per dodici mesi alunni e studenti hanno potuto ideare e realizzare un progetto spaziale integrando esperimenti scientifici a bordo. Questa avventura multidisciplinare, supervisionata dal Centro nazionale francese per gli studi spaziali e dai volontari di Planète Sciences, ha permesso loro di lavorare in squadra, confrontandosi con tutte le dimensioni di un progetto high-tech. “L’unico limite è la creatività dei giovani!”, afferma Damien De Sisi, responsabile della campagna Cspace per il Centro Nazionale Studi Spaziali.
Dopo quest’anno di lavoro, i partecipanti di età compresa tra i 12 ei 25 anni hanno finalmente avuto la soddisfazione di vedere i loro progetti aprire la strada alle stelle. I loro razzi sperimentali di piccole e medie dimensioni si sollevavano fino a tre chilometri nel cielo, la loro sonda spaziale delle dimensioni di una Coca-Cola poteva simulare il recupero di informazioni da un suolo sconosciuto, mentre il loro pallone stratosferico raggiungeva la soglia dei trenta chilometri verticali.
“Creiamo connessioni con giovani appassionati dello spazio e ci mettiamo al loro servizio affinché possano realizzare i loro sogni. “Alcuni hanno un reale potenziale di sviluppo e li scopriamo anno dopo anno e continuano a progredire”, spiega Damien de Size. Si tratta di una campagna che mira innanzitutto ad attrarre i giovani verso le carriere scientifiche, spingendoli a praticare la scienza e la tecnologia. Una missione incoraggiata dallo Stato… e che paga: questo tipo di club spaziale è infatti un vero e proprio biglietto da visita “i giovani ottengono stage, o addirittura posti di lavoro nelle compagnie aeree”. Pertanto, nel pomeriggio viene organizzato anche un evento di appuntamenti abbastanza amichevole.
“Mi sento molto orgoglioso quando vedo che alcuni dei nostri giovani hanno finalmente scelto la carriera scientifica: stiamo infatti piantando semi e alcuni di essi stanno crescendo per fiorire nel campo dello spazio!” conclude il responsabile della campagna.
Per partecipare a questa avventura, CNES, C’Space e i social network comunicano regolarmente sulle modalità di registrazione.
“Fanatico di zombi da una vita. Praticante di web hardcore. Pensatore. Esperto di musica. Studioso di cultura pop impenitente.”