Vai in Italia per una bella storia: il proprietario di un bar cerca il suo ladro, non per consegnarlo alla polizia, ma per dargli un lavoro.
Amedeo Gaudio possiede un bar e, a quanto pare, non porta rancore… Il pasticcere del quartiere è stato il primo a entrare nel Caffè Netto a Trento, in Italia, giovedì scorso. Come ogni giorno offre dei cornetti. Si accorge subito che la finestra è stata forzata e allerta Amedeo, il boss che sopraggiunge. È stato in questo preciso momento che il proprietario, 68 anni, si è accorto che mancavano gli scontrini della settimana, pari a 1.300 euro.
“Avevo bisogno di soldi, scusatemi”
Ma mentre si avvicina, scopre che nel registratore di cassa vuoto ci sono tre piccoli post-it gialli: messaggi lasciati dal ladro. Innanzitutto, solo una parola: “Mi dispiace”. Nella seconda il ladro scrive: “Ho bisogno di questi soldi, per favore perdonami”. Infine conclude: “Sono un tossicodipendente”.
Amedeo ne è colpito. Al giornale locale crede di aver già perdonato i delinquenti. “Mi ha reso felice leggere questi appunti, e se si è preso il tempo di scriverli, a rischio che arrivasse la polizia, ne aveva davvero bisogno.”
“Ha cercato di danneggiare il più possibile la mia azienda”
Quest’uomo, dopo aver forzato la finestra, stasera è entrato portando con sé solo il registratore di cassa. Il tutto è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza di un vicino. Amedeo Gaudio ha detto di credere nel rimorso del suo ladro.
“Secondo me non si stava prendendo gioco di me. È stato un furto, ma ha fatto di tutto per danneggiare il più possibile la mia azienda.
Sicuramente molto emozionato, Amedeo Gaudío gli offrì un lavoro, pubblicando sul giornale locale: “Una volta arrestato e scontato la pena, se verrà a scusarsi, penserò ad aiutarlo offrendogli un lavoro”.
Intanto ha detto che d’ora in poi seguirà il consiglio di sua figlia e non lascerà mai così tanti soldi nel suo fondo!
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