sabato, Novembre 23, 2024

Valbuena non capisce il comportamento di Deschamps con Giroud

In “Ruthin Flames”, questo lunedì a RMC, Mathieu Valbuena ha detto di non aver chiamato Olivier Giroud nella squadra francese. Lungi dallo scegliere Didier Deschamps, l’ex internazionale non capisce perché l’allenatore non abbia preso il telefono per discutere della questione con il centravanti.

“Mi ha un po’ sorpreso, soprattutto il fatto che non mi sia stato detto in anticipo. Ma stando così le cose, dobbiamo andare avanti e vedremo cosa riserva il futuro”. Didier Deschamps non è stato convocato per la nazionale francese durante la sosta per le nazionali di settembre, Olivier Giroud non ha nascosto la sua sorpresa in un’intervista trasmessa su Telefoot domenica. E lunedì l’attaccante del Milan ha ricevuto l’appoggio di Mathieu Valbuena.

Presente a “Rothen si accende”, su RMC, l’ex trequartista dei Blues si è lamentato del trattamento ricevuto dal giocatore d’elezione.

>>> Il podcast di Rothen è in fiamme

Jerrod, non solo chiunque.

“Olivier Giroud fait partie de l’histoire de l’équipe de France, il a plus de 100 sélections, il est deuxième meilleur buteur de l’histoire des Bleus, rappelle Valbuena. Tu dois lui montrer beaucoup plus de rispetto. Tu aimes tu n’aimes pas Giroud, je peux rispettivo l’avis de chacun. obligé de l’appeler pour lui dire pourquoi tu ne le sélectionnes pas. Olivier Giroud, ce n’est pas n’importe qui. Il a été champion du monde, il a été très performant. dalla Francia.”

Ecco perché Deschamps, secondo Valbuena, avrebbe potuto mettere lì i modelli. “Non riesco a capire come ci comportiamo in questo modo, abbiamo a che fare con il giocatore dell’Olympiacos. Didier Deschamps, è il presidente della Francia come si suol dire, è l’allenatore. Ci vogliono 5 minuti, 10 minuti al massimo per chiamare E gli dico (…) Olivier Giroud, non Ha lo stesso background di Anthony Martial, non ha lo stesso background di Wissam Ben Yedder, con tutto il rispetto che ho per questi giocatori, e tu hai rispettarlo per questo. Che tu lo chiami o no, è una tua decisione di allenatore, ma almeno lo chiami tu. Ecco perché non capisco”.

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