Dal suo arrivo alla guida del governo italiano, Giorgia Meloni ha nominato molti dei suoi amici più cari alla guida dell’emittente pubblica italiana RAI, sostenuta da una coalizione che va dal centro destra all’estrema destra. Peppino Ortoleva, accademico italiano specializzato in storia e teoria dei media, ci spiega il contesto in cui viene acquisito questo mezzo.
Come è strutturato l’ecosistema audiovisivo italiano che Giorgia Meloni tiene tra le mani?
Peppino Ordoleva: Il sistema dei media in Italia è altamente specializzato, soprattutto la televisione. È unico anche in Europa. Dagli anni ’80 esistono due principali strutture audiovisive. Da una parte l’ecosistema berlusconiano, dall’altra la Rai, l’emittente pubblica. A parte questo, alcuni piccoli canali.
La politica italiana è difficile da comprendere e la televisione è uno specchio sporco: la riforma della RAI del 1975 ha diviso il servizio pubblico tra i partiti al potere. Ogni partito, il suo canale e il suo servizio di informazione, sono allineati. Nel 1987, ad esempio, Rai TRE ha affidato un canale e un servizio di informazione al Partito Comunista.
“L’atteggiamento della Meloni è vendicativo”
Il MSI, il Movimento Sociale Italiano (estrema destra, neofascista), e poi il suo successore, Alleanza Nazionale, furono esclusi da quella che chiamiamo curva costituzionale: esclusi dall’ecosistema del potere, ma anche dai media. Questi partiti non hanno mai avuto il controllo sui canali, ma hanno avuto la possibilità di esprimersi durante le elezioni e, inoltre, hanno avuto accesso al sistema Berlusconi.
L’avvento al potere di Giorgia Meloni (membro di questi diversi gruppi) crea un grande cambiamento nell’ecosistema mediatico italiano. Sul piano ideologico è l’erede di Mussolini: un atteggiamento vendicativo. Il suo obiettivo è impadronirsi di tutto il potere che è sfuggito al suo campo per settant’anni. Tra questi poteri in palio c’è la Rai.
Cosa vuole fare Georgia Meloni della Rai?
Il suo problema più grande oggi è restare al potere. Gli italiani hanno votato a stragrande maggioranza per Matteo Renzi [Parti démocrate] Dieci anni fa è scomparso. Hanno votato all’unanimità per Matteo Salvini [la Ligue], che è inferiore al dieci per cento. Stessa cosa con il Movimento Cinque Stelle. Giorgia Meloni sa che gli italiani tendono a scommettere sulla politica e amano sperimentare cose nuove. Per mantenere il suo potere, intraprenderà la riforma costituzionale.
“Georgia Meloni può fidarsi delle capacità di autocensura della RAI”
Il controllo dei media è una parte importante della sua strategia: soprattutto non dovrebbero enfatizzare i problemi del Paese, ma rassicurare gli italiani. Pertanto, non si tratta di alimentare un profondo divario tra Nord e Sud, o di alimentare il più grande debito dell’UE, e proporzionalmente il più grande debito del mondo. Georgia Meloni può contare sulle capacità di autocensura della RAI, anche con censura attiva. Inoltre, l’accento sulle questioni ideologiche è esagerato.
Che dire della censura della RAI sullo scrittore antifascista Antonio Scorati durante la commemorazione della Liberazione d’Italia in aprile?
Ciò indica un calo della qualità del personale politico della RAI. Erano allarmati dal fatto che Giorgia Meloni potesse essersi arrabbiata per i discorsi anti-Mussolini di Antonio Scorati. Ma questo non è davvero un problema per lei. Può parlare della morte delle truppe fasciste, evocandone il sacrificio.
Parliamo molto di televisione, ma che dire della radio e della carta stampata?
In Italia pochi leggono i giornali. Quindi il governo può accettare ciò che vuole la stampa Corriere della Serra Sii critico, non è un grosso problema. Per quanto riguarda il giornale Repubblica, è contro il governo e versa in gravi difficoltà finanziarie. Per quanto riguarda la radio, i canali pubblici dipendono dalla Rai. Gli altri sono frammentati e il loro ruolo politico è limitato. Sono tante le fasce di tifosi di calcio, la maggior parte legate alla politica in Italia. La Lazio, uno dei due club rumeni, unisce tanti fascisti quante sono le sue stazioni radio affiliate.
Qual è l’atteggiamento italiano di fronte a tutto questo?
Notiamo una crescente polarizzazione delle opinioni, ma è soprattutto ideologica: non c’è dubbio che la realtà del Paese sia oscurata. Le persone più traumatizzate sono a sinistra, continua a leggere Repubblica E diciamo che il caso Scorati è uno scandalo, ma c’è poco da discutere su come la RAI parli quotidianamente della politica e dei problemi strutturali dell’Italia.
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