La Commissione europea esaminerà la richiesta della Croazia di aggiungere il vino dalmata chiamato “Prosek” alla tradizionale etichetta di garanzia speciale. Ciò provoca la rabbia dei produttori di Prosecco italiani che temono che questo rivale croato utilizzerà la somiglianza fonetica per guadagnare quote di mercato.
“Sono molto scettico sul fatto che i croati siano ricorsi a questa pratica per vendere alcune bottiglie di vino dolce. Il secondo passo è partire dal vino indubbiamente brillante, che creerà confusione tra i consumatori”. Il nome “Prosek”, per consumatori moderatamente informati, ricorda inevitabilmente il vino più brillante del nostro Paese.
Che si tratti di Giancarlo Moretti Bolegado, membro della Federazione Tutela Prosecco o portavoce dell’Unione Vini Italiani, l’indignazione è la stessa. Menzionato nei paragrafi come mostrato da queste dichiarazioni lingista, I produttori di Prosecco Transalpino sono coinvolti nelle Crociate “Nemico della Croazia”. Ma cosa li ha fatti arrabbiare?
Il Prosek è simile solo nel nome al Prosecco
“La Commissione Europea ha deciso di includerlo Giornale ufficiale Dell’Unione Europea Applicazione croata ‘prosek’ denominata TSG (speciale
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Benamino Morande
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