Mercoledì 6 marzo il Manchester City, campione d'Europa in carica, ha battuto il Copenhagen (3-1) come all'andata e si è qualificato per i quarti di finale di Champions League per il settimo anno consecutivo.
Pep Guardiola si è concesso il lusso di far riposare alcuni dei suoi giocatori, rassicurato dal successo dell'andata degli ottavi di finale in Danimarca e dalla qualità dei suoi allievi. I giovani Rico Luis e Oscar Pope, di 19 e 20 anni, erano come pesci nell'acqua quando suonava l'inno della Champions League.
In panchina, i capitani Kyle Walker, Bernardo Silva, Phil Foden e persino Kevin De Bruyne hanno osservato i loro compagni sfidare una squadra di Copenaghen raramente invitata al grande girone europeo. In meno di dieci minuti gli ospiti hanno messo la palla in rete due volte, il che significa una serata davvero lunga.
Invincibile nelle ultime venti partite
Il difensore Manuel Akanji ha preso rapidamente palla da attaccante, dopo un calcio d'angolo di Julian Alvarez (quinto, 1-0), prima che il campione del mondo argentino segnasse a sua volta, approfittando di un errore fatale del portiere (nono). , 2-0). Mohamed Elyounoussi (29, 2-1) ha ripreso appena la partita, dopo un bel contropiede con Uri Oscarsson, uno dei tre centrocampisti under 20 del Copenhagen.
Il capitano dei Gunners Erling Haaland ha ucciso tutta l'eccitazione aggiungendo il 29esimo gol alla sua collezione stagionale: controllo tra i giocatori, protezione della palla, ganci e cross (90ᵉ+3, 3-1). Il suo passante Rodri ha lasciato il posto a Sergio Gomez, utilizzato almeno nel primo tempo. Successivamente è seguito Ruben Dias, poi Haaland a fine partita, sostituito dal 18enne Jacob Wright.
L'unico motivo di disagio è arrivato dall'infortunio alla mano sinistra di Mateus Nunes, costretto al ritiro in favore di Mika Hamilton. Per il resto, serata perfetta per Pep Guardiola in vista della resa dei conti contro la capolista Liverpool, staccata di un punto, domenica ad Anfield.
I campioni d'Inghilterra e d'Europa attaccano la stagione casalinga con i piedi per terra, alimentando il sogno di un nuovo triplete (insieme alla FA Cup) in forma smagliante. Mercoledì la squadra ha esteso a venti partite la sua striscia di imbattibilità, in tutte le competizioni, in uno stadio dove non perdeva una partita europea dal 2018.
Un'altra statistica mostra l'abilità assoluta del Manchester City, in particolare in Champions League, dove gli inglesi hanno ottenuto otto vittorie in otto partite in questa stagione, segnando tre gol ogni volta.
Il Real Madrid ha paura
Da parte sua, nella partita contro il Lipsia (1-1), anche il Real Madrid ha confermato mercoledì il suo biglietto per i quarti di finale di Champions League. Lo fa però soffrendo, grazie al vantaggio dell'andata (1-0) e al gol di Vinicius. I madridisti hanno già sofferto ancora una volta contro una squadra tedesca che rimpiangerà a lungo di aver dominato due volte il potente Real Madrid senza riuscire a rovesciarlo. Il primo ostacolo – senza conseguenze – di questa stagione sulla scena europea dopo sette vittorie in sette partite per il club della Merengue, per il quale l'eliminazione a questo punto della competizione è stata un miserabile fallimento.
Per celebrare il suo 122esimo anniversario, il Real ha voluto terminare l'opera e ricordare, come scritto nel tifo pubblicato prima della partita, che “Re d'Europa”, con le sue quattordici corone continentali. Ma la mossa tattica tentata da Carlo Ancelotti, che ha deciso di chiudere privandosi dell'avvio del brasiliano Rodrigo in attacco per portare surplus in mezzo grazie al poliedrico Federico Valverde, non ha dato frutti. La prima vittima di questa selezione è stato il prodigio inglese Jude Bellingham, che si è dimostrato molto a suo agio nel 4-4-2 dall'inizio della stagione con venti gol in trenta partite.
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Solo in mezzo, con giocatori addosso quasi ogni volta e spesso spalle alla porta, Bellingham prova a scappare da tutto ma non riesce ad esercitare la sua consueta influenza e chiude il primo tempo mostrando un certo disagio.
Vinicio salva
I madridisti, imprecisi e innocui, salvo un colpo di testa su Vinicius (12° posto), come accaduto all'andata in Germania, hanno concesso nel primo tempo diverse occasioni chiare che sarebbero potute costare care. Fortunatamente per loro, non sono stati segnati dall'ex giocatore del Linceoa Luis Obinda, che ha mancato di realismo in tre occasioni (13, 15, 42), né dalla speranza olandese Xavi Simons (41), ed entrambe le squadre sono tornate negli spogliatoi sotto la guida della squadra. Fischi.
Simbolo della frustrazione provata dai giocatori del Real Madrid, Vinicius è andato vicino al cartellino rosso dopo aver spinto violentemente Orbán (54') fuori dal gioco. Ma come accaduto a Valencia lo scorso fine settimana, “Fini”, che finora era stato ben imbavagliato dall'ex difensore del Monaco Benjamin Henriques, ha finito per trovare un errore in un contropiede perfettamente guidato da Bellingham per liberare il Bernabéu (65, 1-0 ). Una breve gioia per i tifosi del Merengue, che ricominciano a tremare dopo solo un minuto dopo che un tiro di Xavi Simons è stato respinto di poco da Rudiger (66').
Migliaia di tedeschi presenti hanno esultato a loro volta, quando il capitano Orban ha portato la sua squadra a un gol dai tempi supplementari con un colpo di testa che ha superato Nacho (68, 1-1). I giocatori del Lipsia hanno creduto nella fortuna fino alla fine e sono quasi riusciti a strappare altri trenta minuti, ma la palla dell'esterno spagnolo Dani Olmo alla fine del recupero ha colpito la traversa di Lunin (91ᵉ).
Oltre a Manchester e Real Madrid, questa settimana si sono qualificate anche Bayern Monaco e Paris Saint-Germain. Le altre squadre qualificate si conosceranno il 12 e 13 marzo, dopo le altre gare di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
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