La Via Lattea è una scoperta inquietante
Sarà meno massiccia del previsto e la sua curva di rotazione sarà atipica rispetto ad altre galassie a spirale.
In astrofisica, spesso cerchiamo di risolvere i misteri ai margini dell’universo. Ma non sempre è necessario andare lontano nel tempo e nello spazio per affrontare l’inspiegabile. Anche la nostra galassia, la Via Lattea, fornisce un esempio ed è particolarmente difficile. Questo sarebbe in realtà meno massiccio di quanto suggerito dai calcoli precedenti, con una massa totale equivalente a 206 miliardi di volte quella del Sole. Un fattore da quattro a cinque volte inferiore a tutte le stime precedentemente pubblicate.
Lo sappiamo grazie alle mappe prodotte dalla missione spaziale Gaia lanciata nel 2013. Grazie ai suoi due telescopi, il satellite Gaia ha esaminato nel dettaglio tutte le stelle della Via Lattea, elencandole pazientemente assegnando a ciascuna di esse un tipo di identità carta.
Materia invisibile
Per quanto riguarda la nostra Galassia, questo nuovo valore, rivisto al ribasso, potrebbe significare che la Via Lattea contiene finalmente meno materia oscura di quanto pensassimo. Ricordiamo che la materia oscura è invisibile e può essere rilevata solo attraverso gli effetti gravitazionali delle stelle circostanti. Questo spiega perché le galassie sono attaccate insieme, e soprattutto perché sono così veloci. La materia oscura, d’altro canto, non è mai stata ufficialmente provata e resta tuttora ipotetica.
Ma oltre a questo blocco modificato di seguito, c’è un altro dato che getta tutti i calcoli nel caos. La Via Lattea, come sappiamo, è una delle galassie a spirale. Uno studio pubblicato alla fine di settembre sul Journal of Astronomy and Astrophysics ha rivelato che la sua curva di rotazione è davvero insolita. Non sono piatte, come di solito accade con le galassie a spirale, ma iniziano a decadere rapidamente.
Il cosiddetto decadimento “kepleriano” perché segue le leggi di Keplero che, come ricordiamo, determinano la rotazione dei satelliti in base alla loro distanza dal corpo principale. Molto semplicemente, più un satellite è lontano dall’oggetto attorno al quale sta orbitando, minore è la sua velocità di rotazione, il che è abbastanza logico. Una legge che vale, ad esempio, per i pianeti del nostro sistema solare.
Osservazione straordinaria
Da qui lo stupore che può aver colpito gli astrofisici quando hanno scoperto queste informazioni derivanti dalla mappatura e dalle osservazioni del satellite Gaia. Al punto da chiedersi se la famosa materia oscura esista davvero. Tutto qui sono solo speculazioni e teorie. Sono troppi per poterli menzionare in queste pagine.
Sono apparse anche strane ipotesi. Come quello che ipotizza l’esistenza dell’antigravità per descrivere alcune particelle. Ciò stimolerebbe la presenza di masse negative nell’universo ed escluderebbe l’interferenza di qualsiasi materia o energia oscura. Tieni presente che la probabilità che questa ipotesi sia vera è molto bassa.
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