Nulla viene risparmiato all’Olympique Lyonnais. Dalla tempestosa estromissione di Jean-Michel Aulas a un mercato estivo particolarmente complesso, tra risultati disastrosi e furia dei tifosi, il club del Rodano sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia recente. Inoltre, i giocatori che hanno abbandonato la nave sono apertamente scettici nei confronti della dirigenza.
Questo è il caso di Castelo Lukeba, che si è reso conto della sua immagine in declino tra i tifosi, e ha voluto rivendicare il suo vero sé presentando la sua versione del mercato estivo. Venduto per 35 milioni di euro all’RB Lipsia, il difensore centrale, che aveva tutto per diventare il capo della difesa del Lione, ha chiaramente dato la colpa alla dirigenza del Lione, colpevole di non avergli mai offerto un prolungamento di contratto.
OL punta il dito contro l’entourage di Lukeba
Versione però contestata dal club, che ha voluto smentire le parole del suo ex giocatore. “L’OL smentisce ufficialmente le informazioni fornite da Castelo Lukeba per giustificare la sua partenza dal club e tiene a sottolineare che la realtà è completamente diversa. L’OL ha fatto diverse offerte di prolungamento dalla fine del 2022, ma tutte sono state respinte dai rappresentanti del giocatore Quest’ultimo aveva dichiarato alla fine dello scorso dicembre: Lukiba ha deciso di partire al termine della stagione 2022-2023.Denuncia il club quotidianamente Il gruppo.
OL non solo nega, ma afferma che è stato proprio il clan Lukeba a manovrare per effettuare la partenza. “Su iniziativa dell’OL, le discussioni sono riprese nonostante tutto ad aprile e hanno portato alla cessazione dell’inammissibilità denunciata dai nuovi consiglieri di Lukeba, che non hanno mai smesso di ricordargli il desiderio del giocatore di lasciare il club”. Infine, l’OL ha confermato che Castillo Lukeba, nell’ambito dell’incontro con John Textor, ha confermato con fermezza la sua intenzione di lasciare il club per trasferirsi al Lipsia. »
Castelo Lukeba non nega di aver chiesto la sua partenza a John Textor, ma secondo lui è stato il risultato del disinteresse dell’OL e della completa assenza di offerte. Resta da vedere chi dirà la verità sull’esistenza di una o più proposte di proroga contrattuale. Una cosa è certa: l’OL si lascia trattare dai media in modo meno duro rispetto al rettangolo verde…
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