La foresta sta ancora bruciando nel nord-est del Paese, non lontano dal confine turco. Il fumo ha bruciato in 12 giorni più di 80.000 ettari della foresta del Parco Nazionale di Dadia, devastata dal fuoco.
Nel piccolo villaggio di Giannulli, situato nel Parco Nazionale della Dadia, tutti gli occhi sono puntati al cielo mentre aerei ed elicotteri Canadair volteggiano, e solo loro possono raggiungere le fiamme perché la foresta è fitta. Vigili del fuoco, volontari e residenti tengono d’occhio questo incendio imprevedibile.
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“La cosa più difficile è la terra” spiega Dimitris Tsagodis, volontario della Croce Rossa ellenica. È venuto in aiuto dei vigili del fuoco in quello che è considerato uno dei maggiori focolai del 12esimo giorno di incendi. “È una zona montuosa, non ci sono strade ed è molto difficile avvicinarsi agli incendi. Per questo i vigili del fuoco stanno cercando di spegnere gli incendi in alcuni punti. Inoltre il vento non è dalla nostra parte. Non so bene come descrivere la situazione.” Apocalittico è la parola migliore.”
Anche Irene, 19 anni, non crede ai suoi occhi e fotografa il disastro. “Le foto che faccio sono orribili,” dice mestamente, “voglio postarle su Facebook o Instagram in modo che le persone possano essere informate o chiedere aiuto.”
“Il cielo è nero e il sole è rosso.”
Irini, 19 anniIn Francia Informazioni
“C’è molto vento e molto fumo. Questa è la situazione qui.”Irene riassume. Uno dei vigili del fuoco ammette che non possiamo controllare la situazione. Tutto dipenderà dal vento, il vento pericoloso, che vortica e soffia a raffiche. Le terne iniziarono a lavorare nel villaggio. Eliminiamo i cespugli per creare firewall e ritardare le fiamme che possono minacciare le case.
“Se la mia casa brucia, brucerò anch’io con essa.”
È stato dato l’ordine di evacuare Giannulli ma molti residenti si sono rifiutati di andarsene. “Non lascerò la mia casa, non scapperòVassilis, 75 anni, divorzia disperatamente da noi. SSe la mia casa brucia, brucerò anch’io con essa. Cosa possiamo fare ? È così… ho passato la vita a costruire questa casa. E ora che è finita, lo lascerò? Questa è una follia !”
Il suo telefono squilla e sua figlia chiama da Cipro, implorandolo di partire prima che sia troppo tardi. Ma Vasilis rifiuta di arrendersi. Il capo dei vigili del fuoco lo guarda frustrato, con la faccia infossata. E in 12 giorni ha dormito solo 15 ore.
Incendio “orribile” in Grecia: rapporto di Marie-Pierre Ferro
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