Per far fronte alla carenza di manodopera che colpisce la sua economia, la Germania ha deciso di aprire le porte dell’immigrazione per lavoratori stranieri qualificati al di fuori dell’Unione Europea. Annunciato diversi mesi fa, il nuovo disegno di legge che facilita l’assunzione di lavoratori stranieri provenienti da paesi non appartenenti all’Unione Europea è stato approvato venerdì 23 giugno dal parlamento tedesco.
Secondo gli esperti, la Germania ha bisogno di centinaia di migliaia di lavoratori qualificati ogni anno per colmare la carenza di manodopera. Per far fronte a questa grande richiesta, il governo tedesco ha deciso di aprire le porte all’immigrazione selezionando lavoratori stranieri al di fuori dei paesi dell’Unione Europea. Venerdì 23 giugno il parlamento tedesco ha adottato un disegno di legge in tal senso.
Il nuovo disegno di legge sull’immigrazione adottato dalla maggioranza dei parlamentari faciliterà l’assunzione di lavoratori stranieri al di fuori dell’Unione Europea, compresi gli algerini. Il nuovo testo alleggerirà le regole di ingresso per i lavoratori stranieri provenienti da paesi terzi. Nella nuova legge sull’immigrazione, la Germania ha implementato un sistema di permessi di lavoro a punti ispirato al modello canadese.
Immigrazione: la Germania allenta le regole per ottenere i permessi di lavoro
Il “sistema a punti” per il permesso di lavoro approvato dal parlamento tedesco tiene conto in particolare dell’esperienza professionale, dell’età e delle competenze linguistiche dei lavoratori stranieri. Pertanto, le regole per l’ingresso nel territorio tedesco saranno allentate per gli stranieri che lavorano in zone di tensione, anche se non sono in possesso di un diploma ufficialmente riconosciuto equivalente a un cognome tedesco. I lavoratori altamente qualificati potranno portare le loro famiglie in Germania, a condizione che possano mantenersi finanziariamente.
Gli esperti stimano che la Germania abbia bisogno di 400.000 immigrati qualificati ogni anno per far fronte alla carenza di manodopera. Secondo l’Agenzia Nazionale per il Lavoro, nel 2023 sono state colpite 200 professioni, rispetto alle 148 dello scorso anno; Così, quest’anno, all’elenco delle occupazioni sotto stress si sono aggiunti autisti di autobus, lavoratori di alberghi e ristoranti e lavoratori dell’industria metallurgica. Anche infermieri, lavoratori dell’assistenza all’infanzia, edili e automobilistici sono sottoccupati, così come professionisti informatici, camionisti, architetti e farmacisti.
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