Il CEO di Naarea Jean-Luc Alexandre è stato l’ospite ambientale di franceinfo martedì 13 giugno 2023.
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La riconquista del nucleare in Francia comprende anche le start-up. Due di loro sono appena state selezionate dallo Stato per beneficiare del finanziamento del piano Francia 2030. Queste startup intendono rivoluzionare la produzione di questo tipo di energia. Nairiyah è una delle compagnie. Il CEO dell’azienda, Jean-Luc Alexandre, è stato l’ospite ambientale di franceinfo martedì 13 giugno 2023.
franceinfo: Perché ora stiamo scommettendo su piccoli reattori nucleari?
Jean-Luc Alexander: Gli EPR sono necessari e il nostro sistema francese è molto flessibile grazie alla nostra flotta di grandi reattori. D’altra parte oggi, se guardiamo all’esposizione della domanda elettrica nei prossimi 30 anni, e alle esigenze di decarbonizzazione, dobbiamo riuscire a decarbonizzare il prima possibile dalle aziende perché sono i processi industriali a produrre anidride carbonica. Abbiamo preferito sviluppare una dimensione del reattore che ci permettesse di andare direttamente alle aziende che ne hanno bisogno per decarbonizzare rapidamente. Il secondo vantaggio è che ti liberi dalla rete di trasmissione elettrica.
Queste piccole unità garantiscono energia sostenibile nel senso della transizione energetica?
È la quarta generazione di reattori che la Francia ha spinto molti anni fa con i piani Phoenix e Super Phoenix. Siamo stati i precursori. Ci sono due paesi che oggi hanno padroneggiato bene questa tecnologia, che consentirà di bruciare scorie nucleari: Francia e Russia. Oggi noi francesi siamo in grado di combinare questa tecnologia con tecnologie di tipo “sale fuso” in modo da poter finalmente realizzare reattori molto piccoli il più vicino possibile al consumatore finale che è l’industriale.
Cosa ti porta il riconoscimento dell’Agenda Francia 2030?
Questo conferma la validità della strategia che abbiamo sviluppato. Convalida delle opzioni tecniche e strategiche. Questo andrà anche a sostegno di tutti i finanziamenti privati che siamo riusciti a raccogliere fin dall’inizio che stanno finanziando la nostra attività.
Possiamo giocare solo in francese in questo settore HD?
Oggi i nostri amici americani e cinesi stanno sviluppando soluzioni concorrenti, ma non hanno tutte le caratteristiche che abbiamo noi. A livello europeo dovremo giocare a braccetto soprattutto a livello legislativo. Dobbiamo creare un ecosistema legislativo che consenta di installare questi microreattori in siti che non fossero siti nucleari convenzionali.
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