UNu Pavillon Comtesse de Caen a Parigi, l‘L’Académie des Beaux-Arts espone la prima serie di fotografie del reporter franco-svizzero Bruno Barbie. italiani. Omaggio a questo pilastro dell’Agenzia Magnum scomparso nel 2020.Uno dei pochi fotografi che ha lavoratoCompagnia Francia, Où Una sezione dedicata agli ottantaème Art nasce nel 2006.
Quando Bruno Barbie aveva 21 anni, decise di andare in Italia e fare foto. Ha in mente le immagini del cinema neorealista che lo hanno affascinato. Ma eccoci nel 1962. Italia, completamente Miracolo economico, ora entra nella modernità e vede capovolta la sua vita sociale. Sul paese regna un’epoca di prosperità, brillantemente immortalata da Fellini dolce Vita E il fotoreporter è stato uno dei primi a catturarlo.
Per quattro anni, in diversi rifugi, Bruno Barbi “girò per il paese alla ricerca di personaggi che potessero mostrare la realtà del tempo. Commedia artistica. Nella mostra sono presentate sessanta stampe selezionate personalmente dal fotografo durante questo viaggio. Abbiamo scoperto che il maestro del colore ha a che fare con il bianco e nero, mentre le sue fotografie di strada, in sostanza, rivelano già l’elegante presenza della sua visione umanistica.
La forza di questa serie sta nello sguardo di questi occhi d’ebano, che Bruno Barbie cattura con squisita eleganza. Il suo obiettivo abbracciava tutte le classi della società, riunendo mendicanti e aristocratici, prostitute e suore, ragazzi di strada e informatori tra i suoi sudditi. Tutti animati dall’arte di vivere, un segreto solo in Italia, molti stanno riscoprendo piaceri dopo decenni difficili.
Il giornalista getta uno sguardo gentile ma lucido sui cambiamenti del dopoguerra, mostrando soprattutto le disparità sociali che si contrapponevano alla disparità economica: “Ciò che sorprende non è la crescita economica, ma la grande povertà che si può ancora vedere, soprattutto nel sud … Alla stazione di Milano, vediamo un immigrato siciliano e le sue scatole di cartone legate con pezzi di spago.
I due curatori di questa mostra, Caroline Theot-Barbe e Jean-Luc Monterosso, hanno scelto una scena che non segue la linea del tempo, quello che Bruno Barbe ha descritto come “un viaggio emozionante, a immagine di un paese la cui immaginazione ha sfidato tutti. Il risultato è un potente ritratto collettivo, dove ogni personaggio di questo flash è un archetipo del paese, e ogni scatto diventa un’icona.
Informazioni utili
Bruno Barbie- italiani
Du 11/05/2023 Au 02/07/2023
Curatori: Caroline Theot-Barbe e Jean-Luc Monterosso
Accademia d’Arte
Contessa di Kane Pavilion
27 Quai de Conti – Parigi 6
Ingresso gratuito, dal martedì alla domenica, dalle 11:00 alle 18:00.
Maggiori informazioni sul sito.