venerdì, Novembre 22, 2024

Muore Patrice Claude, ex giornalista e inviato di Le Monde

Prima di diventare il capo corrispondente della stampa mond, L’ultimo lavoro all’estero di Patrice Claude è stato nel Regno Unito (1998-2001). Cominciò ad annoiarsi così tanto che rivolse, in silenzio, alcuni commenti amari alla direzione del giornale (“Blair e la sua ‘terza via’, pfff…”) La politica britannica non lo stimolava, poiché il suo ex corrispondente in Israele e nei Territori palestinesi lo aveva abbagliato.

Improvvisamente, il 16 ottobre 1998, tutto è cambiato: l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet è stato arrestato a Londra. Patrice è tornato in vita, ha lavorato come un pazzo e si è arrabbiato perché il giornale non gli ha dato abbastanza spazio per affrontare un evento che pensava stesse per accadere. “Cambiare il senso della giustizia”come scrisse in seguito Amnesty International.

Pur attraversando molte zone di conflitto armato, Patrice non era, o meglio non solo, come altri suoi colleghi, un tipico corrispondente di guerra. Ma lui, senza dubbio, si è radunato e non ha mai scritto come se l’adrenalina fosse lì.

Commercio di Richard Gere

Nato a Versailles il 29 dicembre 1947, Patrice è stato un insulto alla pubblica istruzione. Si può avere una tale piuma quando lascia la scuola quando ha meno di 15 anni? La sua scrittura era fluida, fluida, inalterata, ma armoniosa. Preferisci la parola giusta a quella dura. Lui stesso era l’incarnazione dell’egocentrismo. Quando gli è stato chiesto se i suoi viaggi, da 15 a 20 anni fa, tra l’Europa e le Americhe, lo avessero formato come futuro reporter, ha borbottato vagamente. ” forse si “. Gli ha insegnato, ha detto, a rifiutare le ingiustizie dei lavoratori itineranti, migranti e stagionali che lavorano così duramente e vengono pagati così male. Sono stati anni formativi.

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Era un autodidatta, ma ebbe la possibilità di incontrare un giornalista nel quale intuì inclinazioni insolite. Ha iniziato la sua carriera nel giornalismo di borsa. Stava ancora ridendo. Non che non fosse in grado di adattarsi. Ma, a un certo punto, il finanziamento, molto noioso ! Quello che gli interessava erano gli esseri umani e le loro glorie e corruzioni e le loro piccole gioie e dolori.

Lui stesso era spesso arrabbiato, di cattivo umore. Era anche il migliore degli uomini. Uomini o donne, tutti quelli che lo videro nei giorni prima della sua morte, il 20 aprile, a Rugen (Bocche del Rodano), gli dissero: “È incredibile, sei ancora così bella!” Lo era, al punto che alcuni gli hanno dato un soprannome “Richard Gere del Commercio”. Ripeteva, sapendo che la sua partenza si avvicinava, ancora stupito: “Che destino, no, che destino!”

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