A sei mesi dal clamoroso ingresso a Palazzo Sigi, sede della presidenza del Consiglio, le grandi promesse elettorali dell’estrema destra non sono molte. Georgia Meloni ha dovuto rivedere la sua copia per evitare futili scontri con la Commissione Europea e per compromettere il suo futuro politico come leader del Paese. Ad esempio, la tassazione non ha funzionato attraverso l’introduzione graduale di una “tassa forfettaria”, un’imposta ad aliquota unica, l’innalzamento del massimale sui pagamenti in contanti e il rifiuto di un minor numero di pagamenti elettronici per i commercianti. 60 euro, il governo italiano ha concentrato la sua azione sugli immigrati e sulla comunità gay.
Multe pesanti per i trafficanti
Pertanto, sono state inasprite le sanzioni contro i trafficanti ed è stato introdotto un codice di condotta con l’obiettivo di ridurre il margine di manovra delle ONG che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. Per quanto riguarda i diritti delle coppie omosessuali, una circolare del ministero dell’Interno ha vietato a tutti i comuni del Paese di iscrivere i propri figli all’anagrafe. Lo scorso dicembre, il Senato ha anche bocciato una bozza di certificato europeo proposta dalla Commissione europea per cancellare le differenze giuridiche tra persone dello stesso sesso e famiglie dello stesso sesso. È un modo per l’estrema destra di sfiorare i capelli degli elettori che si aggrappano ai valori cattolici tradizionali e di far dimenticare che la maggior parte delle promesse non può essere garantita per mancanza di mezzi politici ed economici.
Pensioni in discussione
Non c’è dubbio che l’obiettivo di Giorgia Meloni sia di lungo termine, sostituendo l’austero budget che il suo predecessore Mario Draghi aveva preparato per il 2023 prima di dimettersi. Il concetto è stato applicato anche al sistema pensionistico, dove la maggioranza si è impegnata ad abrogare una riforma del 2011 che portava la pensione a 67 dal 2023. Secondo molti economisti, la decisione importante in un paese è che oltre il 23% della popolazione ha più di 65 anni e il tasso di natalità è basso in Europa.
Sono state esaminate alcune proposte avanzate da vari partiti della maggioranza per riuscire ad abbassare l’età pensionabile. La Lega vuole saldare l’accordo di 61 anni senza penalità basato su 40 vitalizi e pensioni. L’estrema destra ha ancora tre mesi per aprire la possibilità di andare in pensione all’età di 58 o 59 anni se ha contribuito per 35 anni. L’importo della pensione mensile, in questo caso, sarà ridotto del 30%. Il richiedente in partenza deve attendere fino all’età di 67 anni per ottenere il pagamento completo. Un’altra idea è quella di abbassare l’età legale a 64 anni con 38 vitalizi. Il governo ha introdotto un dispositivo transitorio che ti permette di andare in pensione a 62 anni se hai contribuito per 41 anni in attesa di vedere un accordo con le parti sociali. Tale principio rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2023. Dopo, vediamo…