Colpo minore, ritardo incommensurabile. Mentre cercava di rilanciare la sua flotta nucleare al di sotto della produzione, L’EDF ha annunciato venerdì 16 dicembreTuttavia, stava ancora ritardando la messa in servizio del suo reattore nucleare EPR a Flamanville (Manche), a causa delle riparazioni di saldatura più difficili del previsto. Inizialmente annunciato alla fine del 2023, dovrebbe entrare in vigore solo nel primo trimestre del 2024.
Questi sei mesi in più, che portano il ritardo del progetto a dodici anni, costeranno all’operatore ulteriori 500 milioni di euro, aumentando la sua fattura totale da 12,7 miliardi di euro a 13,2 miliardi di euro, quattro volte il budget iniziale di 3,3 miliardi di euro. Secondo Alan Morvan, project manager di Flamanville 3, i lavori che hanno causato questi nuovi ritardi e costi aggiuntivi rappresentano circa 150 complesse operazioni di trattamento termico per alcune saldature, su giunti di tubi valvolati che non supportano le temperature di riscaldamento stesse.
Queste riparazioni si sono interrotte in estate e dovrebbero riprendere all’inizio del 2023, con il caricamento del carburante ora annunciato per il primo trimestre del 2024. Il reattore invierà i suoi primi elettroni quando raggiungerà circa il 25% della capacità, “circa tre mesi dopo.”, quindi entro la metà del 2024. Oltre a questi rischi tecnici, Morvan ha confermato che EDF soddisferà la richiesta dell’Autorità per la sicurezza nucleare di sostituire, entro la fine del 2024, la copertura della nave EPR, la cui fabbricazione ha non soddisfare le aspettative. Un approccio che prevede l’arresto anticipato del reattore in relazione alla data prevista per la sua prima sostituzione del combustibile.
Già alimentato
Senza la possibilità di contare sull’EPR di Flamanville nel 2023 come concordato, la Francia potrebbe sperimentare maggiori tensioni sulle forniture elettriche durante l’inverno 2023-2024. E che, mentre sempre più voci si levano per avvertire dell’aumento del rischio di penuria di elettricità in questo momento, l’Europa non dovrebbe poter contare sul gas russo per riempire le proprie scorte.
Nel frattempo, l’inverno in corso è già teso, con solo 41 dei 56 reattori della flotta nucleare francese operativi. Tanto più che di quei 15 reattori spenti, due non dovrebbero essere riavviati in tempo, secondo l’EDF. Il reattore Flamanville 1, la cui entrata in servizio era prevista per il 25 dicembre, non funzionerà fino al 19 febbraio 2023. Per quanto riguarda il reattore Penleigh 1, nella Seine-Maritime, che soffre di Un nuovo indicatore di tensocorrosione.non deve funzionare di nuovo prima del 20 marzo 2023. In precedenza era previsto che riprendesse il 23 gennaio.
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